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"bloccare iter autorizzatorio"

Enel, Natale (Pd): “Sconfitta perfetta per il territorio”

"Amministrazione ha fatto naufragare tavolo istutizionale".

Centrale Enel

“Sconfitta perfetta per il nostro territorio perché rischiamo di trovarci, per i prossimi decenni, solo e soltanto un nuovo impianto a gas, proprio come voleva fin dall’inizio Enel e come la maggioranza di centrodestra aveva richiesto votando un ordine del giorno il 1 ottobre 2018 che chiedeva al Sindaco di impegnarsi a richiedere la permanenza di Enel con eventuali tecnologie non inquinanti (!!!) come l’utilizzo del gas (per poi cambiare idea).
L’amministrazione comunale della Spezia, inoltre, ha fatto naufragare il tavolo istituzionale voluto dalle forze sociali in primis dal sindacato.
Quel tavolo che serviva per mettere in contatto tutte le parti da quelle ambientaliste a quelle datoriali, dai comitati ai sindacati oltre ovviamente ai rappresentanti istituzionali di tutti i livelli e Enel per costruire un’alternativa, concreta e condivisa, alla presenza di centrali energetiche sul nostro territorio.
Dopo aver fatto questo errore, l’Amministrazione ha fatto credere a tutti che con una semplice modifica del Piano Urbanistico Comunale si sarebbe fermato la realizzazione della centrale a Spezia. Cosa che ovviamente non si è verificata.
Un altro grossolano errore. Non si è fatta l’unica cosa che si sarebbe dovuta fare: dimostrare che lo scenario nazionale, dal punto di vista delle esigenze energetiche, è cambiato rispetto a quando era stato redatto il Piano Energetico. La prevede la stessa pianificazione la possibilità di riunire il tavolo con gli Enti Locali, la Regione, Associazioni datoriali, quelle ambientaliste e le organizzazioni sindacali per aggiornare il piano stesso.
Mentre il Comune di Arcola scriveva a Ministero e Regione per farsi parte attiva nella convocazione nessun segnale giungeva da Spezia.
E la sconfitta si avvicina.
Non solo, ma da Arcola parte un’idea progettuale incentrata sulla smart grid e dal Forum Ambiente del PD un’idea che si basa soprattutto sulle fonti rinnovabili e sull’accumulazione di energia oltre a prevedere anche centri di ricerca e di formazione. Due idee su cui si poteva lavorare per implementarli e migliorarli ma nessun segnale è giunto dagli altri enti.
Il progetto della centrale a gas è un progetto vecchio e superato. Un progetto che non dà risposte sotto nessun punto di vista: ambientale, sociale, occupazionale e di rilancio della nostra economia.
Alla luce delle risorse contenute nel Recovery Plan non è stato posto in essere nemmeno un progetto da finanziare con queste risorse. Pensiamo che ci sono, solo per fare qualche esempio, 2,2 miliardi di euro da destinare alla promozione delle rinnovabili per le comunità energetiche e auto-consumo, 675 milioni di euro per la promozione di impianti innovativi anche off-shore, 3,6 miliardi di euro per rafforzamento di smart grid, circa un miliardo per l’idrogeno. Alla luce di questi investimenti possiamo immaginare che le necessità di energia possano essere molto diverse dal tempo in cui si era redatto il Piano? Io dico di sì e per questo sostengo il fatto che il no all’intesa da parte della Regione Liguria deve servire a riaprire il tavolo di confronto con il Governo per rivedere le necessità energetiche del nostro paese.
Ad oggi nessun progetto è stato pensato per il nostro territorio.
Inconcepibile.
Ora tutti insieme dobbiamo chiedere di bloccare l’iter autorizzatorio forti del documento approvato nelle commissioni del consiglio regionale. Riprende il confronto e provare a disegnare un futuro che sappia coniugare ambiente, sviluppo economico, occupazione e ricerca”.

Davide Natale, consigliere regionale Partito Democratico

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