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Minacce agli agenti

Telecamera e cicalino per vigilare su veicoli e persone, denunciata

L'indagine e della Polizia locale di Santo Stefano.

La Polizia locale di Santo Stefano Magra

Minacce a pubblico ufficiale, violenza privata, violazione di domicilio e interferenze illecite nella vita privata. Questi i reati per i quali è stata denunciata una donna di 59 anni residente a Santo Stefano Magra, reati che prevedono complessivamente una reclusione fino a 17 anni. Questa la vicenda, di cui si è occupata la Polizia locale santostefanese, guidata dal comandante Perroni, con indagine avviata dal vice comandante Prassini, che ha ascoltato una dozzina di residenti i quali lamentavano che la 59enne aveva installato una telecamera sulla facciata della propria abitazione, monitorando con l’apparecchiatura il passaggio dei veicoli e delle persone, segnalati da un cicalino collegato all’occhio elettronico. Un sistema che consentiva alla donna di venire immediatamente a conoscenza di quelli che, a suo dire, erano divieti di sosta davanti a casa sua, dandole la possibilità di intervenire subito di persona.
La donna, hanno rilevato gli inquirenti, è passata in più occasioni dalle parole ai fatti inveendo contro chiunque si trovasse a lasciare l’auto in sosta nelle vicinanze, magari anche solo per andare presso il vicino consorzio o al bar a prendere un caffè o ancora al bancomat di fronte. Gli atteggiamenti della donna si sono susseguiti nel tempo in un evolversi ed con una escalation davvero particolari: ad esempio, in un episodio, una signora ha fermato il proprio veicolo nelle adiacenze dell’abitazione per far scendere la figlia, e la 59enne, che stava annaffiando, ha bagnato entrambe con la gomma dell’acqua, costringendo le due ad andarsi a cambiare. E ancora, segnalano gli inquirenti, ultimamente nella stessa zona sono stati riscontrati danni a veicoli lasciati in sosta, in particolare tergicristalli rotti e rigature alle carrozzerie dalle quali sono scaturite denunce contro ignoti.
È inoltre pervenuta la richiesta da parte del direttore della sicurezza della banca, a tutela dell’utenza, di rimuovere la telecamera, in quanto, come detto, puntava direttamente sul bancomat. A questo si è aggiunta la querela da parte dei vicini di casa che, in occasione di alcuni lavori di recinzione, si sono visti invadere la proprietà privata dalla donna che con minacce varie ha cercato di costringerli a non eseguire i lavori. In due occasioni si è reso necessario l’intervento degli agenti della Polizia locale per placare gli animi e la donna non ha risparmiato minacce nemmeno agli stessi operatori.

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