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Accesso per 400 fortunati

Il Tino e San Venerio, l’isola “torna” ai visitatori dopo due anni

Celebrazioni religiose, mostre, laboratori e un nuovo sentiero in vista di San Venerio. L'ammiraglio Lazio: "L'Isola c'è". Le iniziative in programma.

Isola del Tino

All’isola del Tino è tutto pronto. Dopo due anni, finalmente, tornerà a mostrarsi ad un gruppo di 400 fortunati che l’11 e il 12 settembre potranno essere guidati ad ammirare una perla rara del Golfo: terra di sepoltura del monaco eremita diventato San Venerio, la rinnovata rete sentieristica, l’ambiente che si sposa con la cultura attraverso mostre, installazioni musicali, il museo archeologico e le bellezze del faro.
Seppur con delle limitazioni necessarie Marina Militare, diocesi, associazioni di volontariato, Cai e Amici isola del Tino hanno buttato il cuore oltre l’ostacolo organizzando due giornate dedicate ai cittadini. Lo scopo principale è quello di preservare, sempre l’isola che resta presidio militare ma allo stesso tempo è parte integrante della comunità.
La dimostrazione arriva dal fitto programma di eventi in programma nelle giornate dedicate alla cittadinanza dove non mancheranno momenti di preghiera dedicati a San Venerio protettore dei faristi e presunto inventore della “vela latina”. Quest’anno a causa della pandemia non è prevista la processione ma non mancheranno le celebrazioni religiose si terranno venerdì nella cattedrale di Cristo re alle 18 e lunedì 13 per le autorità nella Piazza della Vela alle 11 per poi proseguire alle 12 al porticciolo con la benedizione dei natanti.
Nei giorni in cui l’isola si aprirà ai cittadini sarà assolutamente vietato raggiungerla con imbarcazioni private: l’unico modo per accedere sarà tramite la prenotazione del portale del Cai (leggi qui) e con il green pass. Tra le novità di quest’anno: le attività di biologia marina a cura di Percorsi nel blu e una mostra allestita al faro dedicata alle navi asilo dove trovarono una casa tanti orfani e bambini in difficoltà.
Questo 2021 non sarà particolare solamente per l’organizzazione delle visite ma sarà anche l’ultimo sotto l’egida dell’ammiraglio Lazio. “Non vi libererete così facilmente di me – spiega sorridendo il l’ammiraglio -, al termine di questi cinque anni di servizio in un territorio straordinario come quello della Spezia, ho preso molti progetti. Ciò è avvenuto grazie alla buona volontà di tantissime persone. Mi ha dato una grande forza e anche in una veste differente, appassionata e di collaboratore, mi permetterà di tornare. Fino al 2023 manterrò la presidenza della Fondazione Tender to Nave Italia e quindi le occasioni non mancheranno per tornare nel golfo”.
Per l’ammiraglio Lazio oggi, l’Isola del Tino è l’isola che c’è: “Il percorso di questi cinque anni non sarebbe potuto avvenire con lo stretto legame con le associazioni. Questo mondo sarà sempre più importante: ci sono energie e professionalità che vengono rese gratuitamente a beneficio della popolazione. Fondamentale per la crescita del paese.
Il Tino è nodo focale della storia del territorio. Eliana Vecchi della diocesi della Spezia Sarzana e Brugnato spiega: “La riscoperta e la valorizzazione dell’isola legata al culto di San Venerio parte negli anni ’50 per poi proseguire negli anni ’80 con gli scavi archeologici. Ne è nato un volume che riassumerà tutta questa storia nel quale vi è anche la lettura della vita di San Venerio, per il quale c’è stata una ricostruzione del personaggio stesso. Con i nuovi scavi archeologici in corso speriamo di poter aggiungere ulteriori elementi e l’obiettivo è inserirli in un altro volume”.

L’area archeologica sarà off limits durante le visite al Tino. Ma il programma è comunque ricchissimo. Elisabetta Cesari dell’assocaizone Amici Isola del Tino ha spiegato: “Sarà possibile visitare la mostra a cura del Museo Navale dedicata alle Navi asilo e il programma sarà arricchito da un’installazione musicale di Leonardo Nevari che ha raccolto il moto ondoso a mezzanotte, nella notte dei San Venerio. Avremo momenti dedicati alla musica e alla leggenda, due mostre di Marco Fortunati con i suoi scatti naturalistici e Michele Guastino dedicata alle farfalle notturne nel Piazzale della vela. Grazie agli amici del Cai sarà possibile riscoprire il sentiero che porta alla batteria Ronca Galleria Ci sarà una mostra tra terra e mare. Non possiamo dimenticare poi le attività laboratoriali di biologia marina con Erika Mione di Percorsi nel blu”.
Alessandro Bacchioni presidente del Cai della Spezia ha ricordato le modalità per accedere all’Isola: “Ci sarà il totale divieto d’accesso per i natanti privati, all’isola. Si potrà accedere con la sola prenotazione per un massimo di 150 persone in partenza dalla Spezia e 50 da Porto Venere. Gli orari sono gli stessi da entrambi i porticcioli dalle 9. Non sarà possibile lasciare il gruppo e girare l’isola autonomamente e ad accogliere i visitatori ci saranno i ciceroni, tutti preparatissimi. C’è il divieto assoluto di fumare. Sarà possibile prenotare solo sul portale del Cai”.
Parteciperà alle giornate di festa anche il Dragun di Camogli che ha un equipaggio che va dai 14 agli 84 anni. Infine, da non perdere: la mostra curata dal Museo Navale dedicata alle navi asilo che fino ai primi anni 20 del ‘900 si prenderà cura anche degli orfani. Tra le figure più importanti che contribuirono a questa esperienza Giulia Civita Franceschi definita la “Montessori del mare”.

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