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Piazza cavour

Piaggi a Melley: “Se almeno conoscesse un poco il codice degli appalti…”

L'assessore alle critiche del consigliere: "La criticità delle gare pubbliche negli ultimi mesi è in buona parte dovuta all'avvio di numerosi cantieri privati aperti con i bonus 110% e 90%".

“Un bel tacer non fu mai scritto”. A breve giro di posta arriva la replica dell’assessore Luca Piaggi alle esternazioni di Guido Melley a proposito della situazione di Piazza Cavour: “Ancora una volta si perde l’occasione di potersi prima informare e poi scrivere. Se si fosse informato il consigliere Melley saprebbe bene che il progetto messo a bando è esattamente quello che ha vinto il concorso di idee. Saprebbe bene anche che il progetto in questione è stato completamente avallato dalla Sovrintendenza. Saprebbe poi che il progetto non è stato ridimensionato, tagliato, stracciato, ma semplicemente suddiviso in due lotti funzionali, il cui primo lotto è stato appaltato adesso, ed il secondo potrà essere appaltato successivamente. Se poi il consigliere conoscesse almeno un poco il codice degli appalti saprebbe che per questa tipologia di importi si fa invito ad almeno 10 ditte, e ne sono state invitate 15. A questo punto si è già predisposto l’invito a tutte le ditte iscritte al database”.

Continua Piaggi: “Sarebbe bello se poi verificasse il numero di cantieri in città, per capire quanto lavori ci siano dietro a tutti questi appalti. Infine, ma cosa più importante, sarebbe bellissimo se il consigliere facesse una riflessione sul perché non si siano presentate ditte ad una gara, perché vi sia penuria di ditte e tecnici nel settore dei lavori pubblici; ma si richiede certamente uno sforzo ed una competenza non consona a chi sa solamente puntare il dito. La criticità delle gare pubbliche negli ultimi mesi è in buona parte dovuta all’avvio di numerosi cantieri privati aperti con i bonus 110% e 90%, che hanno drenato risorse, materiali, tecnici e modificato il mercato edile profondamente, portando tante ditte a convergere su attività private e più semplici, piuttosto che su gare di tipo pubblico. Ci sarebbe invece da fare una riflessione su come questo influirà sul mercato dell’edilizia, sui futuri livelli occupazionali del settore una volta terminati i bonus, sui prezzi applicati, sui materiali che mancano. Si, sarebbe bello, se il Consigliere avesse cuore per le problematiche del settore e non per puntare il dito”.