LA REDAZIONE
Scrivici
PUBBLICITÀ
Richiedi contatto
Storie di vita

Letizia Battaglia al Festival: “La fotografia è stata una necessità”

La storica fotoreporter alla manifestazione sarzanese: “La mafia è stata un incubo”.

Letizia Battaglia

Collegata in video e intervistata da Michele Smargiassi, ieri al Festival della Mente la fotografa Letizia Battaglia ha raccontato le sue “Storie di vita”. Istantanee di una carriera lunga sessant’anni e fortemente caratterizzata dal rapporto di amore viscerale – ma anche odio dopo gli anni delle stragi di mafia – con Palermo.
“La fotografia è stata una necessità – ha raccontato Battaglia fra un sigaretta e l’altra -, per me è stata tutto. Con la mia macchina sono diventata potente e ho potuto esprimere me stessa”. Fra le prime fotoreporter italiane, ancora oggi punto di riferimento per la capacità di raccontare luoghi e tematiche difficili, l’ospite della manifestazione di Sarzana è tornata così sui momenti più delicati della sua esperienza siciliana: “Non sono voluta andare a fotografare Falcone dopo la strage di Capaci, oggi me ne pento. In Via D’Amelio invece non sono riuscita a fare foto, avrei potuto ma non me la sono sentita di fotografare una persona perbene come Borsellino in quelle condizioni. La mafia è stata un incubo, dopo diciotto anni tremendi sono andata a Parigi, non mi interessava starci ma non volevo morire a Palermo. Ho sempre odiato la definizione di “fotografa della mafia”, io non sono “di”, io sono contro. Ho fotografato Palermo e in quegli anni c’era anche la mafia”.
Definita da Smargiassi “una donna indomabile”, Battaglia ha poi concluso: “Ho faticato molto a non arrendermi ma non l’ho mai fatto né in privato né in pubblico. Non ho mai voluto vincere, ho sempre voluto fare le cose”.

Più informazioni