Assistiamo in questi giorni ad eventi che segneranno la geopolitica mondiale per anni, le immagini della caduta di Kabul ci riportano ad altri crolli e ad altre sconfitte che hanno causato sofferenze decennali a centinaia di migliaia di persone costrette a scappare e a vivere in un perenne esilio. La missione ISAF è rimasta per venti anni nel paese, e ha permesso che tanti afgani conoscessero tramite i soldati occidentali un briciolo di modernità. Nel caos di un paese che non è mai riuscito a creare un governo forte e stabile e dove l’amministrazione locale era spesso delegata ai signori della guerra alcune nicchie di democrazia e sviluppo hanno permesso ad alcune donne di liberarsi dal Burqa, ai giovani di studiare in scuole laiche e non solo nelle madrase, a reti televisive e giornali di aprire lo sguardo del paese al mondo.
L’attività e la sicurezza stessa dei nostri militari era spesso supportata da interpreti e collaboratori afghani, che costituivano un ponte fondamentale per comunicare con le comunità locali. Oggi questi collaboratori sono a rischio, e insieme a loro sono a rischio le loro famiglie. Sono ricercati dai Talebani per il loro aiuto agli “stranieri”, sono considerati nemici per avere creduto che l’Afghanistan potesse avere un futuro diverso, il futuro che i Talebani vogliono ora
distruggere con la sharia. Tante unità militari che hanno base nel nostro territorio si sono avvicendate in più turni in Afghanistan e la loro permanenza è stata supportata da questi collaboratori. La Spezia, città del Premio Exodus, ha, nei mesi immediatamente successivi alla Seconda guerra mondiale, dato accoglienza a migliaia di ebrei sopravvissuti ai campi di sterminio, ha aiutato queste persone dividendo il poco cibo e i pochi ricoveri a disposizione dopo anni di povertà e bombardamenti. Per essere degni del nostro passato e per evitare che il premio Exodus, assegnato ogni anno, sia solo una manifestazione vuota e consacrata alla retorica chiediamo al Sindaco e alla Giunta un impegno concreto, insieme al governo e agli altri comuni italiani per aiutare queste persone.
Coordinamento AvantInsieme La Spezia