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Nuovo plesso scolastico

Demolizione Poggi, Giampedrone: "Silenzio scelta migliore di chi criticò Ponzanelli"

L'assessore regionale: "In decisioni così importanti bisognerebbe lavorare congiuntamente". Il sindaco: "Non demoliamo solo una struttura ma anche l'approccio politico di chi ci ha preceduto".

Avvio demolizione Poggi

Tre anni dopo il primo sopralluogo congiunto Comune-Regione (qui) oggi è iniziata la demolizione delle scuole Poggi di Sarzana, primo tassello di un intervento che porterà alla nascita di nuovo plesso che ospiterà anche la Protezione Civile e il Coc, ma che soprattutto chiuderà definitivamente l’emergenza scolastica iniziata proprio nel 2018 con la perizia sull’indice di vulnerabilità sismica, e tamponata con il recupero della scuola di Crociata e lo smistamento degli alunni al Parentucelli-Arzelà.
“Ci vorrebbe un po’ di maturità delle classi politiche – ha sottolineato stamani l’assessore regionale Giampedrone – quando si fanno delle scelte coraggiose come queste, perché mi ricordo le critiche al sindaco Ponzanelli quando ha fatto questa scelta. Oggi la risposta migliore è il silenzio di coloro che hanno criticato così tanto la decisione coraggiosa del sindaco. Il silenzio ogni tanto è riflessivo per far capire che in partite così delicate e importanti, la politica non deve sempre dividersi ma lavorare in modo congiunto per cercare di raggiungere obiettivi non facili. Qui c’è stato un cambio di passo anche nelle strategie regionali visto che questo è un caso pilota in Italia e ringrazio Cristina perché senza la sua volontà e il suo coraggio di reggere anche alle critiche oggi non saremmo qua”.
Quanto ai 450mila euro stanziati per la Protezione Civile Giampedrone ha aggiunto: “Una scuola sicura e una sede per i volontari e per la gestione delle emergenze sono un binomio significativo di quello che stiamo facendo oggi”.
“Questa non è solo la demolizione di una struttura – ha affermato Ponzanelli – ma di un approccio politico di chi ci ha preceduto. Questo è l’inizio di un approccio diverso che la città merita, bisogna avere il coraggio di fare scelte, anche faticose, come quella di chiudere un edificio e costruire un percorso estremamente difficile per il bene di tutti”.