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"situazione assurda"

Art.1: "Felettino, urgente pronunciamento Conferenza dei sindaci"

Import 2021

La lunga storia del nuovo ospedale purtroppo continua più a parole che nei fatti. Infatti per ora vediamo il vecchio Felettino demolito e qualche privato, forse già ai blocchi di partenza, che spera di fare un grande guadagno. Intanto gli spezzini attendono e gli operatori sanitari sono costretti a lavorare in condizioni sempre più difficili. Anche ammessa la liceità della procedura il fatto politico rispetto a un progetto che non è adeguato e percorribile resta aperto. Il costo del progetto è infatti passato da 175 milioni del vecchio appalto – con circa 20 milioni già spesi – a 264, con 30 posti letto in più. Il progetto attuale include 25 anni e mezzo di appalto di servizi al privato che, anche se non funzionasse o anche se creasse problemi, sarebbe intoccabile essendo lui un partner. Un socio ingombrante che per giunta partecipa con soldi non suoi ma che avrà avuto a tasso agevolato dalla Cassa depositi e prestiti. Lo stesso mutuo, con meno oneri, avrebbe potuto farlo la Regione. Se avesse fatto così invece di sborsare circa 10 milioni annui al privato – circa l’8% più 4,6 milioni per l’appalto – il mutuo sarebbe potuto costare meno dell’1%. Ma secondo Toti e la Regione con questa situazione assurda tutto va bene? Il privato prende soldi pubblici, poi lui il debito lo pagherà ricevendo ogni anno altri soldi pubblici, sarà anche tutto ‘legale’ ma dove sta il rischio d’impresa di cui la Regione parla per giustificare la liceità della procedura? Dove sta l’interesse pubblico? Come si può accettare sul piano politico un tale sistema che ha fatto solo allungare i tempi per avere l’ospedale nuovo forse nel 2026/ 2027? Tutto ciò avviene senza dire come  il nuovo ospedale (se e quando ci sarà) si  integrerebbe con  l’ospedale di Sarzana, con i servizi territoriali, né dicendo quali servizi reparti saranno garantiti, anche in modo da evitare la migrazione sanitari, oggi è molto elevata. A tutto questo il progetto che la Regione porta avanti non risponde. Intanto il Sant’Andrea invecchia, i servizi territoriali sono sempre più deboli e impoveriti, e per avere molti servizi chi può pagare ricorre al privato, chi non può aspetta e spera di non avere problemi seri o urgenti. Come Articolo Uno ribadiamo il nostro impegno, confermiamo la volontà di richiedere, come abbiamo già unitariamente fatto, un ospedale nuovo pubblico e nell’attesa di questo servizi sanitari pubblici ed efficienti. Riteniamo perciò utile e urgente un pronunciamento della Conferenza dei sindaci anche per rafforzare la richiesta unitaria di un riesame del progetto anche da parte del governo. Crediamo che la città tutta, la provincia debba farsi sentire, protestare in tutte le sedi istituzionali e non. Come cittadini non possiamo stare in silenzio, come i silenti sindaci di Spezia e di Sarzana, la nostra provincia viene, ancora una volta, trattata come la Cenerentola della Liguria.

Il coordinamento provinciale di ArticoloUno La Spezia

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