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Lo sfogo: "Troppi divieti alla Morin, così è impossibile vivere il Palio"

Alcuni tifosi e borgatari manifestano le proprie perplessità rispetto alle limitazioni che sono previste per le gare di domenica e protestano: "Sapendolo prima non avremmo preso i biglietti".

PALIO 2019: LE GARe

Domenica alla Morin andrà in scena il Palio più strano della storia. Nessuna gara di avvicinamento che mostri quali sono le forze in campo, nessun bagno di folla di fronte agli equipaggi pronti a partire, nessun festeggiamento che preveda assembramenti e nessun fuoco d’artificio. E pure il giorno seguente, così come quelli precedenti, sarà diverso dal solito: niente sfilata questa sera, niente cena delle borgate domani e niente premiazione lunedì sera. Quella che una volta era la Festa del mare verrà ridotta all’osso, concentrando tutto nel solo pomeriggio della domenica con le gare delle tre categorie fissate alle 17, 18 e 19.30. Ma anche ciò che rimane, quello che ruota intorno al programma delle gare, sta facendo molto discutere, soprattutto tra i borgatari più accaniti.
“Abbiamo acquistato i biglietti per assistere alle gare dalle tribune, visto che è l’unico modo possibile, ma quando l’abbiamo fatto non pensavamo che ci sarebbero state tutte queste restrizioni, altrimenti non l’avremmo comprati”, riferisce a CDS un sostenitore del Crdd.
Un’opinione diffusa se verrà confermata l’intenzione annunciata da molti di rinunciare al biglietto in seguito alle limitazioni che dovranno essere rispettate.
“Capiamo la situazione – spiegano da Cadimare, borgata dove il tifo e il Palio sono quasi una religione – e riteniamo che sia giusto chiedere il certificato di vaccinazione o il tampone negativo per il migliaio di persone che saranno presenti in tribuna, ma non compendiamo perché siano stati imposti altri divieti. E’ stata organizzata una sorta di bolla per scongiurare nuovi contagi, e allora perché non lasciare poi un certo grado di libertà all’interno? Invece sarà praticamente impossibile fare il tifo per le ragazze e i ragazzi in acqua: saremo lontani dagli stendardi delle corsie, non si potranno usare fumogeni o bandiere con asta e sarà anche vietato il consumo di alcolici. E dovremmo anche rimanere distanziati ed evitare assembramenti. Di fatto è vietato vivere il Palio. Per il calcio di Serie A e gli Europei non è stato imposto altrettanto”.

A far torcere il naso a molti, soprattutto nell’ambiente dei supporter, non sono solamente i divieti imposti in passeggiata Morin (leggi qui) e nelle vicinanze dello specchio acqueo (leggi qui) ma anche e soprattutto le tempistiche con le quali ne sono venuti a conoscenza, ovvero dopo aver acquistato i biglietti.
“Se lo avessimo saputo, anche in considerazione del fatto che le borgate si stanno attrezzando con i maxi schermi, non avremmo comprato i tagliandi. Come faremo a non abbracciarci in caso di vittoria? E il tradizionale tuffo in mare verso l’armo vincitore? Come si possono rispettare certi divieti nell’ambito di una manifestazione così passionale? Dovremmo accenderci e spegnerci come interruttori? E sul serio a controllare tutto ci saranno degli steward, magari completamente ignari di cosa sia il Palio? E tutto mentre nei paesi ci saranno decine e decine di persone assiepate davanti agli schermi? Sarebbe stato certamente meglio dialogare prima di prendere certe decisioni”, aggiunge un altro bianconero.
Di sicuro non sarà un Palio come gli altri. Le fatiche e l’onore dei vogatori sono quelli di sempre, ma senza un tifo degno di tale nome non si può certo parlare di Festa del mare.