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Digestore: "Dal Tar una presa di posizione che ci aiuta"

Ieri sera l'iniziativa contro l'impianto di Saliceti al Parco 2 giugno. Circa duecento presenti, in platea numerosi volti della politica. L'avvocato Sommovigo guarda all'udienza di gennaio: "Per ora siamo a bocce ferme, Recos può solo pulire l'area".

'Biodigestore. Attacco alla Costituzione' al Parco 2 giugno

Duecento persone ieri sera al Parco 2 Giugno di Ponzano Belaso per Biodigestore. Attacco alla Costituzione, incontro organizzato da Comitato No Biodigestore Saliceti,
Comitato Sarzana, che botta!, Acqua Bene Comune, Cittadinanzattiva e Italia Nostra per ribadire il no all’impianto di Recos a Saliceti. Una serata, introdotta e moderata da Carlo Ruocco del Comitato che botta!, in cui gli attivisti hanno ripercorso l’ormai lunga serie di iniziative contro il progetto intraprese in questi anni, mettendo sul tavolo le ragioni del no, da quelle amministrative a quelle tecnico-ambientali. “Saliceti è al centro di quattro faglie telluriche, attive e ‘capaci’ (di mettere a rischio l’incolumità delle persone e la tenuta delle infrastrutture”) secondo la cartografia dell’Ispra, istituto del ministero della transizione ecologica. Il sito si trova tra il vecchio corso del Magra (deviato con argini il secolo scorso) e l’attuale corso. L’impianto dovrebbe sorgere proprio sulla falda del fiume, che alimenta i pozzi di Fornola e distante solo 75 metri dal confine del Parco regionale, ricco di biodiversità, tutelata dalla Rete Natura 2000 dell’Unione Europea. Immette in atmosfera 10 milioni di metri cubi di CO2 l’anno e altri gas alteranti del clima”, come sintetizzato nella nota di presentazione dell’evento e illustrato ieri al parco. Primo relatore, il professor Giovanni Raggi, geologo da tempo al fianco di comitati e associazione ‘no digestore’, al quale, per il suo impegno, è stato fatto omaggio di una targa significativamente a forma di goccia d’acqua. I promotori dell’incontro sono altresì tornati a chiedere l’intervento per stoppare il digestore da parte del ministro alla Transizione ecologica Cingolani e dei sottosegretari Fontana (5 Stelle) e Gava (Lega) e a rivolgere un appello ai rappresentanti del territorio nelle istituzioni ai più alti livelli (ministro Orlando, sottosegretari Pucciarelli e Costa, parlamentari Paita e Viviani, consiglieri regionali e provinciali) affinché sostengano la loro istanza.

Intervenuti anche Lanfranco Pambuffetti e Gabriele Moretti del Comitato che botta!, Gianfranco Damiano di Italia Nostra, Rino Tortorelli di Cittadinanzattiva, nonché, andando a quella parte della politica che sostiene il no all’impianto di Saliceti, il consigliere Paolo Ugolini (M5S), Paolo Putrino (Art.1), l’assessore lericino Claudia Gianstefani, il consigliere provinciale di maggioranza, anche lei lericina, Lisa Saisi; tra i volti della politica in platea, la sindaca santostefanese Paola Sisti, il neo segretario provinciale Pd Iacopo Montefiori, il vice sindaco di Vezzano e capogruppo dell’opposizione in Provincia Simone Regoli (Pd), il consigliere provinciale Giacomo Cappiello (Pd), l’assessore locale Gionni Giannarelli, i consiglieri santostefanesi Francesco Ponzanelli e Pietro Serarcangeli (Domani/Santo Stefano popolare), quello del centrosinistra Salvatore Stelitano, il consigliere sarzanese Umberto Raschi, il segretario Pci Matteo Bellegoni, quello del Pd santostefanese Alessandro Ribolini; il consigliere regionale Roberto Centi (Lista Sansa) e l’europarlamentare Pd Brando Benifei hanno inviato messaggi di sostegno agli attivisti, lette in apertura; lato associazioni, presente Legambiente con il presidente spezzino Stefano Sarti.

Al 2 giugno anche l’avvocato Piera Sommovigo, che, assieme al giurista ambientale Marco Grondacci, segue la vertenza digestore per il Comune di Santo Stefano. La legale ha fatto il punto sul ricorso al Tar contro l’impianto, che sarà discusso nel merito il 12 gennaio 2022. “Sarà un’udienza molto combattuta – ha affermato -. Il nostro punto di forza è la pianificazione, ma devo dire che il Tar ha già preso una posizione che ci aiuta, relativamente a un altro ricorso, per il quale non ho assistito io il Comune, riguardante l’approvazione del Piano d’area in consiglio provinciale. Nella sentenza c’è un passaggio molto importante sul ruolo di Recos in tutta la vicenda: il Tar ha infatti ritenuto necessario che il ricorso fosse notificato anche alla società, cosa che non era stata fatta, riconoscendone il ruolo di contraddittore necessario nel giudizio. Questo proprio ricollegando la posizione di Recos a quello che prevedeva il Piano e ancor prima a quanto che era previsto nella gara d’appalto, che individuava la società come soggetto che avrebbe dovuto realizzare e gestire l’impianto, che però non era previsto a Saliceti, ma a Boscalino. Quindi il fatto stesso che il giudice, in relazione a quel Piano d’area che prevedeva quel determinato sito e quel determinato tipo di impianto, abbia riconosciuto Recos come soggetto contradditore necessario, significa che Recos doveva realizzare l’impianto a Boscalino, secondo la tipologia di impianto e la capacità previste dal bando. È un elemento che abbiamo utilizzato e al quale faremo riferimento in previsione dell’udienza di gennaio”. L’avvocato ha inteso altresì sottolineare che all’udienza per la sospensiva, tenutasi questo mese, “si è giunti a una sorta di accordo tra le parti, per noi non negativo: la società, da qui a gennaio, potrà dedicarsi esclusivamente alla pulizia dell’area, una attività meramente preliminare. Ora siamo quindi a bocce ferme, ce la giocheremo a gennaio”.

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