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2.200 anni fa

Quegli antenati comuni tra area ligure apuana e Alto Sannio

Tutto inizia con la deportazione romana. L'indagine di Sergio Tofanelli e Lorenzo Marcuccetti nel volume 'Liguri Apuani nel Sannio. Un viaggio tra storia e genetica'.

Benevento, la presentazione di 'Liguri Apuani nel Sannio. Un viaggio tra storia e genetica'.

Le iniziative per i 2.200 anni della deportazione in Sannio dei Liguri Apuani, promosse dal Consorzio Il Cigno e dalla Associazione culturale Cercellus di Circello (provincia di Benevento) con il contributo dei Comuni di Vezzano Ligure e Calice al Cornoviglio e della Associazione Amici di Luni, saranno caratterizzate da un singolare programma aperto nel quale troveranno posto di volta in volta, nel biennio 2021-2022, tutte le attività promosse da enti ed associazioni dei territori ligure – apuano e sannita. Il prologo ha avuto luogo martedì 20 luglio a Benevento, con la partecipazione di una delegazione del Consorzio Il Cigno, quando nella sala convegni dell’Università del Sannio è stato presentato il libro Liguri Apuani nel Sannio. Un viaggio tra storia e genetica, curato da Sergio Tofanelli e Lorenzo Marcuccetti. Un volume che raccoglie una sintesi dell’indagine genetica durata dieci anni e condotta dall’Università degli Studi di Pisa, nelle persone dei professori Giorgio Paoli e Sergio Tofanelli, fra Liguria, Toscana e Sannio. Il libro prende altresì in rassegna le vicende storiche che hanno costituito la premessa della deportazione degli Apuani nel territorio un tempo popolato dai Sanniti.

Dopo i saluti istituzionali del Rettore dell’Università del Sannio Gerardo Canfora e gli interventi dei professori Massimo Squillante, Aglaia Mc Clintock e Pasquale Vito dello stesso Ateneo, ha preso la parola Marcello Rotili, direttore scientifico del Museo del Sannio, che ha fatto il punto su alcuni studi condotti nelle valli del Tammaro e del Fortore in Alto Sannio. A loro volta Silvano Zaccone, presidente del Consorzio Il Cigno, e Alfonso Tatavitto, presidente della Associazione Cercellus, che hanno promosso la realizzazione della pubblicazione curata dalla casa editrice Delta3 di Grottaminarda (AV) con il contributo delle aziende Biondi, Barone e Azzurra Sannio di Circello, hanno posto l’accento sulla collaborazione ultradecennale che ha coinvolto comunità, Università, istituzioni scolastiche dei vari territori. Consorzio e Associazione Cercellus hanno inteso ricordare le figure di Carlo Tartaglia Polcini e Mario De Agostini, storici del territorio sannita, e di Augusto Cesare Ambrosi e Bruno Antonacci, importanti figure di ricercatori del territorio ligure apuano che hanno favorito a più riprese scambi culturali ed incontri fra le comunità interessate. Hanno chiuso i lavori gli autori della ricerca, che hanno risposto alle numerose domande del pubblico.

Nella premessa del libro il professor Sergio Tofanelli, docente di Antropologia presso il Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa e responsabile del laboratorio di Antropologia molecolare dello stesso ateneo, spiega i motivi che hanno portato alla ricerca, che ha coinvolto centinaia di volontari, appartenenti a territori delle province della Spezia, Massa – Carrara, Lucca e Benevento, che si sono sottoposti al prelievo di sangue o saliva. Fondamentale è stato altresì l’apporto di amministrazioni comunali, associazioni culturali, Avis e Asl. “La particolarità del nostro cammino – osserva il professor Tofanelli – sta nell’uso di strumenti di indagine molto diversi tra loro. Anche se presentati separatamente, non impediranno al lettore di coglierne gli elementi unificanti”. E grazie alla lunga ricerca, è stata scoperta la esistenza di antenati comuni fra persone dell’area ligure apuana e dell’alto Sannio.
La serata di martedì ha altresì visto Lorenzo Marcuccetti, insegnante versiliese, appassionato ricercatore della storia e delle tradizioni apuane, analizzare i motivi che portarono al trasferimento coatto nel territorio che fu dei Sanniti, da parte dei Romani, delle popolazioni apuane. Una deportazione di massa apparentemente anomala, che richiama moderne storie e tragedie collettive, ma che evidenzia al tempo stesso l’intelligente strategia di Roma, che si adoperò per l’integrazione dei vinti attraverso una politica di sostegno economico con l’assegnazione di terre abbandonate dopo lo sterminio del popolo sannita.
In occasione del 2200 anni della deportazione del popolo apuano l’artista Salvatore Fiore di Castelpagano, in Alto Sannio, ha realizzato una immagine pittorica raffigurante la Tabula Alimentaria ritrovata a fine Ottocento a Macchia di Circello e conservata al Museo nazionale di Roma. Una delegazione del Consorzio Il Cigno, con il suo presidente, ha fatto per l’occasione visita a Salvatore Fiore nel suo studio di Castelpagano, tra l’altro visitato tra anni fa dalle telecamere di Geo&Geo.
Dopo la tappa di Benevento il libro sarà presentato venerdì 13 agosto al Castello di Madrignano, comun di Calice al Cornoviglio, a Veppo di Rocchetta di Vara lunedì 16 agosto, con inizio alle ore 21.15, cui seguirà un terzo appuntamento fissato a settembre a Vezzano Ligure.

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