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"fiero di questo apprezzamento"

Onorificenza a Bruno Segre: "Combattere ogni tentativo di riesumare il fascismo"

L'avvocato e giornalista stamani ha ricevuto a Sarzana il riconoscimento per nel centenario dei 'Fatti del 1921'. Ponzanelli: "La città seppe resistere ad aroganza fascita grazie a personalità come Terzi e Jurgens".

Onorificienza del 21 Luglio a Bruno Segre

Alla soglia di 103 anni Bruno Segre questa mattina è arrivato personalmente a per ritirare l’onorificenza cittadina del “XXI Luglio 1921” attribuitagli dalla commissione di cui fanno parte membri del Consiglio Comunale, Anpi e Cgil, e presieduta dal sindaco, in quanto “Difensore estremo dai valori fondanti della nostra Repubblica” e resa ancor più importante dalla ricorrenza del centenario dei fatti di Sarzana.
Avvocato, partigiano, scrittore e giornalista, Segre ha ricevuto il riconoscimento dalle mani del sindaco Ponzanelli che ha aperto la cerimonia dicendosi “felice, orgogliosa ed emozionata, perché ha fatto della partecipazione alla vita democratica il tratto distintivo della sua esistenza”.
Laico, figlio di genitore ebreo ed allievo di Luigi Einaudi a Segre venne impedito di esercitare la professione da avvocato a causa delle leggi razziali mentre fra il ’42 e il ’44 venne arrestato per disfattismo politico. Fu poi partigiano con il nome di battaglia “Elio” partecipando alla lotta di Liberazione iniziando successivamente a lavorare con alcune testate giornalistiche e diventando procuratore, distinguendosi per il riconoscimento dell’obiezione di coscienza.
“Nel 1921 – ha ricordato Ponzanelli – in un contesto storico in cui l’Italia si colorava sempre più di nero, schiacciata dall’arroganza totalitaria e fascista, Sarzana volle resisterle grazie a personalità eroiche come il sindaco Terzi e il capitano dei Carabinieri Jurgens. Seppero difendere i valori democratici che sono alla base della nostra Costituzione anticipando i valori della Resistenza. È importante essere rigorosi nel raccontare la storia senza temere la verità di alcune ombre che l’hanno riguardata”.

Dal canto suo l’elegantissimo Segre si è detto “Fiero di questo apprezzamento nella ricorrenza centenaria. I Fatti di Sarzana – ha sottolineato – ebbero all’ora un’ampia eco nazionale e su di essi intervennero i massimi esponenti politici dell’epoca. So bene cosa sia stata la violenza fascista e so bene cosa subì mio padre da vecchio socialista, come lo sono io, costretto al confino in una remota località dell’Abruzzo. Da studente liceale sono stato spesso umiliato in quanto ebreo”.
In sala consiliare, di fronte a cittadini, esponenti dell’Aned, dell’Anppia e dell’Anpi, Segre ha ricordato: “Bisogna combattere ogni tentativo reazionario diretto alla riesumazione del fascismo da parte degli analfabeti della democrazia. Il neo fascismo non alberga solo nelle rievocazioni ma anche nel tentativo di rivalutare le opere del regime. Occorre vigilare e utilizzare lo strumento della Costituzione nata dalla Resistenza. Dobbiamo essere liberi di agire – ha concluso – e agire per essere liberi”. Prima di lasciare il palazzo civico l’opsite ha anche lasciato una dedica sul suo libro a Ponzanelli: “Alla Sindaco di Sarzana – ha scritto – che rappresenta con fierezza ed energia la causa delle libertà nel centenario dei fatti di Sarzana, con ammirazione Bruno Segre”.
Mentre dopo la cerimonia, seduto di fronte al Comune, Segre ha atteso l’arrivo del segretario nazionale del Pd Enrico Letta (QUI) con il quale c’è stata una significativa stretta di mano. Prima della cerimonia ha invece partecipato all’inaugurazione della targa per il sindaco Terzi.

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