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Emergenza povertà

Un nuovo sportello di ascolto e un alloggio per le emergenze a Gaggiola

Secondo approfondimento della IV Commissione per analizzare il fenomeno della povertà nel territorio comunale. L'assessore Giorgi: "Stiamo costruendo una rete forte". Padre Gian Luigi: "Nostro compito aiutare e ascoltare".

Santuario di Gaggiola

Sulla collina di Gaggiola non si ferma mai la solidarietà. Manca pochissimo, al convento dei frati minori, per l’apertura di uno sportello di ascolto e una struttura che potrebbe ospitare anche solo per una notte persone in difficoltà. Intanto anche le richieste al convento di Gaggiola sono sempre di più, con un’attenzione maggiore al vestiario, ai medicinali. La maggior parte delle persone che richiedono questi servizi sono stanziali sul territorio, molti sono italiani e ad avere maggiormente bisogno di vestiti sono persone singole, famiglie principalmente straniere.
E’ quanto emerso dal secondo approfondimento, della IV Commissione comunale della Spezia, sul tema dell’emergenza povertà in città. Dopo la relazione di Caritas i commissari hanno ascoltato le parole di padre Gian Luigi Ameglio che questo pomeriggio ha ricordato gli impegni dei suoi confratelli e degli oltre 60 volontari, provenienti che gravitano in provincia.
“Recentemente abbiamo ripreso tutti i servizi e dal 15 maggio abbiamo ripreso a dare i pasti in presenza – ha spiegato padre Gian Luigi -. Con il rinnovo della struttura, grazie ad una cospicua donazione, è riuscita a dare risposte importanti. Ogni giorno serviamo tra i 40 e i 60 pasti al giorno. Grazie al 5X1000 potremo realizzare un piccolo spazio per ospitare pochissime persone in situazioni, temporanea e di emergenza, magari per una notte se non trovano altri luoghi dove ripararsi. I nostri volontari anche nella fase di emergenza non si sono mai risparmiati. Alcuni di loro, dopo essere stati seguiti da una conuselor, intraprenderanno un’attività di sportello che non sarà un doppione di quanto già fatto da Caritas. Il nostro obiettivo non è far vedere che siamo dei campioni di carità ma ascoltare le persone, capire da dove vengono, entrare nelle loro vite e seguirli”.
In merito alle richieste sul vestiario padre Gian Luigi ha aggiunto: “Il vestiario sembra un ambito marginale e siamo stati titubanti perché il nostro spazio è limitato ma lo abbiamo superato: si rivolgono a noi, nuclei familiari, singoli e poche persone per la strada. E’ una realtà che cresce. Spesso ci chiedono biancheria, capi personali, attivato volontari che si sono adoperati per loro”.
Oltre ai ringraziamenti di Saccone e le riflessioni di Baldino sulla povertà, dal presidente Teja è arrivata una domanda sul volontariato e dal commissario Ceragioli sul rapporto con gli enti. Padre Gian Luigi ha risposto dicendo che i volontari arrivano da tutta la provincia e che anche nel momento più critico del lockdown, anche i più anziani, volevano fare servizio. In merito al tema del rapporto con gli enti ha risposto l’assessore Giulia Giorgi.
“Il Comune della Spezia ha sempre lavorato per una rete salda con il terzo settore. Ognuno ha sempre svolto il proprio compito – ha spiegato l’assessore ai Servizi sociali -. Il Comune si limitava all’operatività. Con l’attuale amministrazione abbiamo cercato di essere più protagonisti per mettere insieme quello che già esiste. In un anno e mezzo abbiamo studiato modelli di città più simili a noi, come Pisa. Parallelamente abbiamo aumentato le risorse per le fasce fragili. Il Comune della Spezia riceve fino a 40 mila euro per l’accoglienza notturna per il dormitorio di Caritas. In passato era presente una convenzione per un’accoglienza di primo e secondo livello. Abbiamo dunque pensato a un sistema più ampio: abbiamo pubblicato un avviso pubblico per essere in linea con gli investimenti fatti in altre città. Su questi aiuti vorremmo arrivare a 150mila euro. Tutto questo senza dimenticare il ruolo delle mense per le quali stiamo lavorando su una nuova delibera di giunta. A questo punto si inserisce un protocollo con tutti gli enti al fine di arrivare una rete più attiva. Ci sarà anche Asl. Ognuno metterà qualcosa e in quest’ottica cercheremo di ampliare, supportare la presenza degli enti e delle associazioni che già fanno tanto. C’era già una base ottima e siamo sempre in contatto, si lavora molto bene con l’emergenza freddo e ci piacerebbe costruire qualcosa di duraturo, per tutto l’anno. Serve una rete forte”.

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