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Una storia spezzina

Una storia spezzina

La scala mobile e l’occasione persa

di Alberto Scaramuccia

Vecchie lire

Il 9 giugno 1985 l’elettorato si espresse con un referendum sull’abolizione dei tre punti di scala mobile decisa dal Governo Craxi con un decreto che, emanato il 14 febbraio ’84, fu subito ribattezzato di San Valentino.
La scala mobile non era quella dei grandi magazzini ma il meccanismo che adeguava le paghe all’aumento del costo della vita.
Oggi l’inflazione è ridotta ai minimi termini: essendo i consumi limitati, i prezzi non sollecitati dagli acquisti rimangono stabili e i saldi non liberano i magazzini ma fanno valuta.

Quando il mio crine era lungo e la barba nera, non era facile arrivare incolumi alla fine del mese ché il costo di ogni genere era in continua fibrillazione: non tanto per la richiesta quanto il per pessimo stato di salute della nostra moneta. Povera liretta! Per dirne le condizioni, basta ricordare che il rendimento dei Bot era in doppia cifra e meno male che spread era parola sconosciuta. La decisione del Governo aveva squassato il Paese scontentando il reddito fisso ma soddisfacendo i produttori, grandi e piccoli che ad ogni scadenza dovevano sborsare un maggiore stipendio.

Si tenne una grossa manifestazione a Roma contro il decreto, sabato 28 marzo ’84. Anche dalla Spezia di buon’ora partirono diversi autobus stracolmi. In quello di Cgil Scuola c’ero anch’io, ma a piazza San Giovanni, sede del comizio, non arrivammo da tanti che marciavano verso la tradizionale sede di quegli appuntamenti. Gli organizzatori stimarono un milione di presenze, la polizia si fermò a una cifra più bassa. Tuttora ignoro chi avesse fatto i conti giusti, ma quanti avevano la copia speciale de L’Unità con scritto in rosso “Eccoci”.
Si sa come andò a finire.

L’11 giugno morì Berlinguer e sei giorni dopo alle europee il Pci diventò partito di maggioranza relativa a Strasburgo. Il referendum di un anno dopo confermò il taglio dei punti di scala mobile che scomparve da lì a qualche anno nel ’92. Ho sempre pensato che l’elettorato in un’elezione tutto sommato minore avesse favorito la sinistra per provarla, ma ne era rimasto deluso.
Posso sbagliare, ma non dimentico le parole sprezzanti con cui il Ministro Martelli che commentò dicendo che si trattava solo di 15mila lire, due panini e una birra. Io con quei soldi ci facevo entrare qualche cosa di più, ma forse il Guardasigilli pensava ai bar di Malindi.

Gli è che la gente si rendeva conto che quella somma non era la fine del mondo ma vedeva che, mentre il denaro pubblico alimentava corruzione e malaffare, era sempre più difficile tirare avanti. Nel ’92 ci fu Tangentopoli. I segnali chi di dovere non li aveva avvertiti.