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Il vero capo dell'area tecnica

Lo Spezia ha già l’uomo mercato: Andrew Ramsey

Nella scelta del nuovo tecnico del Sonderjyske è lui la figura di riferimento, grazie ad un canale diretto con Robert Platek. Si cerca un calcio "offensivo e ad alta intensità" sullo stile dello Spezia di Italiano di questi anni.

Maggiani, Chisoli, Tella e Ramsey

Tutto fa capo a lui quando si parla di area tecnica e lo farà anche in futuro. Per esempio se un giorno, che la piazza si augura non imminente, Vincenzo Italiano deciderà di lasciare la panchina dello Spezia Calcio. Ebbene, allora sarà comunque Andrew Ramsey a tirare le fila quando si tratterà di decidere chi prenderà la guida tecnica aquilotta. Perché questo è ciò che sta facendo in Danimarca, sponda Sonderjyske, dopo la decisione di separarsi di Glen Riddersholm arrivata la scorsa settimana.
In due stagioni l’allenatore 49enne ha conquistato la prima storica Coppa di Danimarca per il club, ma questo non è bastato a garantirgli di fare breccia nella visione che i Platek hanno del proprio progetto sportivo. Una visione da importare in tutte e tre le squadre da loro acquistate (la terza i portoghesi del Casa Pia) negli ultimi mesi. Modellata entusiasticamente dall’osservazione dello Spezia Calcio di Vincenzo Italiano, con il suo gioco “affascinante, offensivo e ad alta intensità”: attractive, attacking, high-tempo style of football. E’ quanto recita l’annuncio che lancia la ricerca del nuovo inquilino dell’Haderslev Fodboldstadion.

Spezia-Milan, Spezia-Cagliari, Spezia-Crotone, Spezia-Torino e Spezia-Roma. Cinque spettacoli che hanno colpito l’immaginario e a cui hanno assistito dal vivo, insieme o separatamente, Tella, Philip, Robert e il resto della famiglia Platek. E ovviamente Andrew Ramsey, il vero capo dell’area tecnica di tutto il network. E’ lui infatti il primo filtro a cui rivolgersi per diventare allenatore del Sonderjyske in questi giorni. Il 29enne americano, fondatore della start up AAR Analytics, gode della stima di Robert Platek con cui ha un canale diretto di comunicazione. Consigliere privilegiato come lo è Tella in tutto ciò che sono gli aspetti corporate del gruppo.
Il prossimo a sedersi sulla panchina danese sarà dunque una valued voice (una “voce di peso”) in merito al processo che porterà all’individuazione degli obiettivi di mercato. Nessun ruolo da manager, ma la possibilità di lavorare all’interno della “metodologia analitica” del club. Anche in questo caso, come per il ruolo di Head of player development and recruitment di stanza alla Spezia (QUI per approfondire), maneggiare la lingua inglese è prerequisito.

Ultimo aspetto interessante, il network di club dei Platek viene definito nell’annuncio di lavoro “ambizioso, in crescita e dotato delle risorse necessarie a garantire una competitività sostenibile”. All’interno di questo, gli allenatori avranno la possibilità di “muoversi” nel caso in cui si manifestino aperture tali da permettere “un avanzamento di carriera”. Ovvero, in parafrasi, il tecnico che dovesse fare bene al Casa Pia o al Sonderjyske potrebbe essere “promosso” al calcio italiano in futuro. Rimane peraltro sul tavolo la possibilità che la rete di club europei si allarghi ad altri Paesi.

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