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"non si indugi ulteriormente"

Digestore, anche la Lega in pressing su Peracchini: "Discutiamo in consiglio"

Il capogruppo Rosson: "Non condivisibile la scelta del presidente di impedire il voto"

Provincia della Spezia

Anche la Lega in pressing sul presidente della Provincia, Pierluigi Peracchini, perché il tema del biodigestore venga affrontato e votato in consiglio provinciale. “Dopo la seduta della commissione ambiente presieduta dalla consigliera Lisa Saisi, ritengo sia opportuno convocare al più presto il Consiglio provinciale per discutere la mozione e gli ordini del giorno presentati da Spezia Popolare e dal centrosinistra sul progetto del nuovo biodigestore di Saliceti”, afferma in una nota il consigliere provinciale Alessandro Rosson, capogruppo del Carroccio in Via Veneto. “Anche se la questione è stata approfondita sotto diversi punti di vista, sia quello economico che quello relativo all’impatto ambientale – continua -, è giusto che il Consiglio provinciale si riappropri del suo ruolo politico: sappiamo che l’iter autorizzativo del biodigestore si è concluso, ma ogni forza politica deve potersi esprimere liberamente nelle sedi competenti, nell’assoluta trasparenza che deve caratterizzare tutte le assemblee legislative”.

“La decisione del presidente Peracchini di sospendere il Consiglio provinciale e impedire il voto sugli ordini del giorno non è affatto condivisibile, perché l’interlocuzione con tutte le forze politiche è il sale della democrazia. Non si indugi ulteriormente, quindi, e si convochi al più presto il Consiglio”, conclude il capogruppo della Lega Rosson. Della mancata trattazione e votazione dell’ultima seduta si erano rammaricati in aula, oltre all’opposizione, anche, dalla maggioranza, i consigliere Francesco Ponzanelli e Lisa Saisi. Intanto il coordinamento provinciale di Articolo uno torna a puntare il dito sul presidente della Provincia e sindaco della Spezia: “Per lui denunciare i rischi del biodigestore è una favola priva di fondamento. Ma per gli spezzini no, non è, cosi e chi si oppone lo ha ampiamente motivato”; e ancora: “Il piano provinciale, che Peracchini non fa discutere e rispettate, fu votato anche dalla maggioranza di cui lui fa parte, e non c’era il sito di Saliceti, a ridosso delle falde acquifere. Lo scontro è su questo e avendo lui problemi nel centro destra impedisce la discussione”. Discussione che adesso, come detto, viene caldeggiata anche dalla Lega.

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