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La scelta

Studio GAU o Sportium al fianco dello Spezia nella ristrutturazione del Picco

Nei prossimi giorni Robert Platek sceglierà il partner che affiancherà Dontstop nella revisione del progetto per il nuovo stadio da 16mila posti. In lizza due attori di livello mondiale dell'impiantistica sportiva.

Stadio Picco: Studio GAU e Sportium in corsa

La call decisiva è programmata per i prossimi giorni. Da questa parte del mondo Nishant Tella e i dirigenti italiani dello Spezia Calcio. Dall’altra, negli USA, Robert Platek ed i suoi consiglieri. Lo Spezia Calcio è pronto a scegliere il partner che lo affiancherà nel progetto di ristrutturazione dello stadio “Alberto Picco”, ad un passo dall’entrare nella fase operativa. La short list è ormai ristretta a due soli attori. E sono due realtà di caratura mondiale nel campo delle strutture sportive: lo Studio GAU dell’architetto Gino Zavanella ed il consorzio Sportium dell’architetto Massimo Roj.
Due candidature di alto profilo, a testimonianza di come questa volta la storia dell’impianto calcistico comunale sia prossima ad una svolta vera. Entrambe sul tavolo ormai da almeno un mese, oggetto di diverse riunioni coordinate dall’ad Tella alla presenza del presidente Chisoli, del direttore organizzativo Visci, del responsabile amministrativo Peri, del responsabile infrastrutture Lazzini e dell’avvocato Galleni. Il team che ha portato avanti a tappe forzate questo percorso su input della proprietà, immediatamente attivatasi una volta messa a conoscenza degli ostacoli che non permetteranno al Picco, com’è oggi, di ospitare nuovamente la serie A. Ogni incontro finiva con una relazione, tradotta in inglese e spedita a Rob Platek in persona negli Stati Uniti.

All’individuazione dei due attori in gioco – in grado di fornire consulenza in ogni fase, a partire dal reperimento dei fondi – si arriva attraverso percorsi diversi. Zavanella ed il suo gruppo di lavoro hanno un discorso aperto con lo Spezia e con la Spezia da almeno sei anni. Da quando l’allora direttore generale Umberto Marino (oggi all’Atalanta) interpellò il professionista in previsione di un’eventuale promozione in massima serie che era già nei programmi del club. Rilievi, analisi e dati allora raccolti sono ancora in mano del padre dello Juventus Stadium: semi che potrebbero germogliare oggi.
Il consorzio Sportium è una realtà italiana, ma con una ramificazione negli Stati Uniti dove opera lo studio Manica Architecture. Fondato dall’architetto milanese Massimo Roj, è al fianco del Cagliari nella creazione del nuovo Sant’Elia e ha formulato in questi anni un’ipotesi di rifunzionalizzazione di San Siro per conto dell’Inter. Proposta ancora in corsa per diventare il progetto vincente. Riunisce in sé professionalità diverse: Progetto CMR e Manica Architecture per quanto riguarda la progettazione, iDeas per gli aspetti ingegneristici e B&L Real Estate che porta competenze nel ramo immobiliare.

Sportium è vicino a Dontstop Architettura, e lo studio milanese d’altra parte rimane della partita. Coinvolto dall’amministrazione comunale nella seconda metà del 2020, ha formulato un progetto di fattibilità che ai tempi non aveva coperture economiche e ha rischiato di finire su un binario morto. Da qualche settimana è invece chiara l’intenzione dello Spezia Calcio di garantire i fondi necessari in prima persona. E le prospettive sono radicalmente cambiate.
Il progetto di massima dell’architetto Michele Brunello e dei suoi collaboratori è stato studiato dal club e ritenuto sostanzialmente valido per due motivi. Il primo è per una questione meramente pragmatica: farne uno nuovo sarebbe lavoro da un paio di mesi e manderebbe in fumo il piano di partire già in estate con i lavori. Il secondo è tecnico: la parte riguardante il rifacimento della Curva Piscina può essere accolta senza particolari modifiche. Questo significherebbe aprire al più presto il cantiere e quindi ottenere, se la Lega di serie A darà il suo ok, la possibilità di giocare al Picco la prossima stagione anche in caso di permanenza in categoria.

Chi invece, tra Studio GAU e Sportium, sarà scelto per accompagnare il lungo percorso del rifacimento totale dell’impianto, avrà di certo un ruolo centrale in fase di project review. Il Picco definitivo sarà infatti limato rispetto al progetto presentato lo scorso dicembre, secondo una serie di direttive che sono state già discusse in sede e per cui Tella ha fatto da interfaccia con la proprietà. Innanzitutto la richiesta del club è di abbattere i costi, oggi stimati in 26.058.160 euro. In questo senso, dal piano delle opere rischia di essere tagliata innanzitutto la copertura della Curva Ferrovia (4.635.690 euro). Ma anche il progetto della tribuna sarà rivisto per contemplare una serie di opere accessorie e rendere l’opera sostenibile finanziariamente. Si parla di inserire una serie di asset commerciali (ristorazione, ricettività…), che Dontstop non ha contemplato nel proprio progetto, perché allora non richiesti dal bando di Palazzo Civico.
E’ in ogni caso un aspetto centrale in considerazione del fatto che il nuovo stadio Picco sorgerà grazie al project financing. La spesa iniziale sarà sostenuta per larga parte dal privato, ovvero dalla famiglia Platek, ma con la prospettiva di rientrare negli anni dell’investimento grazie all’attività stessa dell’impianto. Un’attività che non sarà limitata al solo giorno partita. Su questo tema sarà fondamentale il confronto con Palazzo Civico. I passaggi amministrativi e burocratici da compiere non sono pochi. Semmai è poco il tempo a disposizione.

Si registra già un deciso cambio di passo rispetto all’ultimo periodo dell’era Volpi. Da almeno un mese i contatti tra club ed ente sono costanti, inaugurati con la richiesta di poter consultare le carte prodotte da Dontstop, documenti su cui si è basato tutto il ragionamento successivo. Sul dossier Picco lavorano oggi almeno tre uffici di Piazza Europa e hanno un ruolo il dirigente del patrimonio Curletto, il responsabile del procedimento Tonelli e l’ingegner Canneti delle opere pubbliche. Ognuno per le proprie prerogative e con le proprie idee, in un confronto con la società che si spera funzioni da acceleratore del processo.
Robert Platek è atteso in città la prossima settimana, incontrerà le istituzioni cittadine e terrà a battesimo questa nuova fase. Potrebbe però non essere in Italia quando la Lega di serie A si esprimerà in merito al percorso studiato dallo Spezia Calcio per mettere mano al Picco. Pensato secondo due orizzonti temporali. Quello di lungo respiro, di avere uno stadio da 16mila posti pronto entro il 2024. E uno a più breve termine, ovvero di presentarsi tra fine estate e inizio autunno del 2021 con la Curva Piscina ampliata e la conseguente possibilità di giocare a casa propria sin dalle primissime giornate dell’eventuale serie A 21/22.

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