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Accordo di valorizzazione

Restauro e rilancio, siglato l’accordo per la Batteria di Santa Teresa

Firma a tre tra Segretariato, Demanio e Comune di Lerici.

Batteria bassa di Santa Teresa di Lerici

Siglato stamani a Palazzo reale a Genova l’accordo di valorizzazione della Batteria Bassa di Santa Teresa. Ad apporre la firma, il Segretariato regionale del ministero della Cultura, l’Agenzia del Demanio e il Comune di Lerici. L’accordo (d cui, l’ultima volta, avevamo parlatoQUI) rappresenta l’atto concreto della convergenza degli interessi degli enti coinvolti rispetto alla valorizzazione del bene ed è propedeutico al trasferimento dello stesso dal Demanio al Comune lericino. Presenti alla firma il dirigente del Segretariato ligure, Manuela Salvitti, il direttore del Demanio regionale, Mario Parlagreco, e il sindaco di Lerici, Leonardo Paoletti. La normativa vigente prevede la possibilità di trasferire, a titolo non oneroso, beni di proprietà statale agli enti locali che ne facciano richiesta, tramite specifici programmi e piani strategici di sviluppo culturale, purché approvati dal ministero della Cultura, rappresentato dai Segretariati regionali: proprio quanto è avvenuto per il Comune di Lerici con Batteria Bassa di Santa Teresa.

“Il programma di valorizzazione, che è parte integrante dell’accordo – ricordano dal Segretariato -, si pone i seguenti obiettivi: il recupero e l’ampliamento della zona ricettiva attuale mediante un progetto di riqualificazione e restauro della batteria; la riorganizzazione logistica e tecnologica dell’area; il rilancio e lo sviluppo della scuola di vela, attraverso una didattica sempre più qualificata e personalizzata; lo sviluppo dell’educazione e della cultura del Mare anche mediante lo svolgimento di ulteriori attività legate al mare; la promozione territoriale di tutto il comprensorio da Lerici alla Spezia con valorizzazione delle eccellenze locali e collaborazione con Enti, Istituzioni, Scuole di formazione, Associazioni sportive”. Il Comune si impegna a incrementare il recupero della fortificazione, che è in stato di abbandono dalla fine della seconda guerra mondiale: “il programma di valorizzazione – si legge ancora – prevede di estendere all’intero compendio le attività della Scuola di Vela Santa Teresa, che dal 1998 occupa una piccola parte dell’insieme e che ha acquisito una rinomanza internazionale”.

Le prime notizie riguardanti la Batteria si trovano nel memoriale di Morel de Caunflus, nel quale egli testimonia che nell’inverno del 1747 si lavorò per costruire il forte di Santa Teresa probabilmente sul luogo della preesistente opera detta Ocapelata “affinché colle sue batterie, poste quasi a fior d’acqua, potesse incrociare quelle del Forte di Santa Maria che da ponente le sta di rimpetto, ed in maniera questa impedire alle navi l’ingresso nel Golfo”. La Batteria ebbe poi successive vicissitudini: gravemente danneggiata nel 1814 dalla flotta inglese, ristrutturata secondo un nuovo programma difensivo del Regno d’Italia tra il 1873 ed il 1879, prima disarmata e poi riarmata dopo la prima guerra mondiale, fino all’occupazione dei Tedeschi nel 1943 per la difesa antiaerea. Dal dopoguerra è stata abbandonata, ma dal 1997 il Comune ne ha iniziato il recupero, insediando nella palazzina a fianco la Scuola di Vela Santa Teresa. “Santa Teresa – continua la nota del Segretariato ministeriale – rappresenta, nella sua natura, struttura, posizione e potenzialità, quel polo che possa offrire insegnamento, ricerca, ospitalità a breve e medio termine, scuola di formazione, sinergie con il territorio e la popolazione del Golfo della Spezia, unito alla possibilità di divenire centro di ricerca e location per eventi sportivi legati al mare”.

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