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Lsct, no della Cgil alla proroga della cassa integrazione

Il segretario Bettalli ha respinto la proposta: "Non è accettabile che la si richieda per 220 lavoratori: nelle prossime settimane sono attese molte navi". Convocata l'assemblea dei lavoratori.

Molo Fornelli

“Nei prossimi giorni ci riuniremo in assemblea con i lavoratori e faremo le valutazioni del caso, poi decideremo come procedere”. Il segretario della Filt Cgil, Stefano Bettalli, non ha firmato la proposta di cassa integrazione che oggi Lsct ha proposto ai sindacati e annuncia battaglia. “Non è accettabile che si propongano i numeri dell’accordo precedente in vista di un periodo che vedrà l’arrivo nelle prossime settimane di 25 navi dopo lo sblocco della situazione nel canale di Suez e dopo che l’azienda stessa si è vantata di aver battuto un record con la movimentazione quasi di 8mila Teus per una sola toccata. Ho provato a mediare sui numeri, ma è rimasta la richiesta di cassa integrazione per 220 lavoratori. E’ incomprensibile”.
L’accordo proposto a Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti prevede la proroga degli ammortizzatori sociali sino a fine giugno, per un totale di altre 13 settimane, come previsto dal Decreto Sostegno.

“E’ vero che il ricorso alla cassa integrazione sarebbe a rotazione settimanale, ma nel periodo peggiore del lock down del 2020 sono stati messi in cassa integrazione al massimo 158 dipendenti in contemporanea. E la situazione non era certo quella di ora. Credo che si sarebbe potuto scegliere di gestire il momento facendo ricorso ad altri strumenti e poi valutare se, finito l’effetto Suez, ci sarà bisogno o meno di ricorrere alla cassa”, conclude Bettalli.

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