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Economia

Lsct, altre 13 settimane di cassa. C’è l’ok di Fit Cisl e Uiltrasporti

Le due sigle spiegano le motivazioni del loro sì alla proposta dell'azienda. Moretti: "Numeri ridotti e una tantum Covid". Furletti: "Utilizzo non speculativo e formazione".

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Mentre la Filt Cgil attende l’esito dell’assemblea dei lavoratori convocata per la fine di questa settimana, Fit Cisl e Uiltrasporti hanno siglato ieri l’accordo per la proroga della cassa integrazione per 220 lavoratori di Lsct.
Stefano Bettalli, segretario provinciale Filt Cgil, ha spiegato qui le ragioni che lo hanno spinto a rifiutare le proposte dell’azienda, puntando principalmente il dito contro il numero di dipendenti per i quali viene richiesto l’ammortizzatore sociale.
“Rispetto ad altri accordi il numero dei lavoratori potenzialmente coinvolti si è abbassato, passando da 343 a 220 – commenta Marco Moretti, segretario provinciale Fit Cisl -, anche perché si intravede più lavoro rispetto al recente passato. Abbiamo accettato l’accordo anche perché sono previste indennità per i giorni di cassa. Vista la straordinarietà del momento Lsct avrebbe potuto decidere di ricorrere alla cassa Covid anche senza il nostro benestare, e dunque senza l’accordo per l’integrazione salariale. La speranza di tutti è che questa sia l’ultima proroga, che la situazione ritorni verso la normalità, magari anche attraverso le vaccinazioni sui posti di lavoro”.

La “una tantum Covid” prevede il versamento al singolo lavoratore di 20 euro per ogni giorno di cassa integrazione (10 per chi ha un contratto part-time) e verrà erogata mensilmente. Inoltre chi non sarà chiamato al lavoro per due settimane nell’arco di una mensilità potrà richiedere l’anticipo della quattordicesima, mentre l’azienda si è impegnata ad attivare processi formativi per qualificare il personale, anche durante l’orario di lavoro. “Queste ore di formazione potranno anche essere applicate in alternativa a giornate di cassa integrazione. Il tema dei numeri – aggiunge Marco Furletti, segretario provinciale Uiltrasporti – è invece più di forma che di sostanza: è usuale che le aziende chiedano la cassa per una platea superiore a quella che effettivamente la utilizzerà in contemporanea. Inoltre abbiamo richiesto una riduzione che, nei fatti, c’è stata. Non dimentichiamo che nel periodo gennaio-marzo il ricorso alla cassa è avvenuto per sole 5 settimane su 11. Abbiamo dunque assistito a un utilizzo razionale e non speculativo da parte di Lsct. Per quanto riguarda eventuali strumenti alternativi, di cui non si è parlato al tavolo, ricordo che il ricorso alle ferie maturate in luogo della cassa è possibile, mentre riteniamo che la flessibilità non possa essere applicata insieme alla cassa integrazione. Infine bisogna sottolineare anche che ogni settimana ci sarà una toccata in meno, quella di Oocl che ha scelto il porto di Livorno”.

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