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"disagi per la comunità, servono controlli"

Due barriere assorbenti contro i botti del poligono della Marina

Illustrata nel consiglio comunale di Porto Venere la relazione del Centro di supporto e sperimentazione navale in merito al Balipedio Cottrau, al centro di una mozione dell'opposizione.

La mappa del Balipedio

Le prove di tiro di armi militari del Balipedio Cottrau, nei pressi della Baia di Santa Maria, tra le Grazie e Porto Venere, sono “sostanzialmente incompatibili […] con il tessuto urbano del nostro comune”, perciò si chiede che “vengano, improrogabilmente, messe in atto alcune minime misure di tutela”, vale a dire: accertamento della compatibilità di tali attività dal punto di vista ambientale e sanitario “in un sito così prossimo a centri abitati, fruiti da numerosi turisti”; uno studio “sulle conseguenze di ogni singolo test e sulla reiterazione degli stessi, sia sul piano sismico e geologico, sia su quello acustico e/o di spostamento d’aria in un cerchio di sicurezza avente almeno 2 chilometri di raggio”; predisporre, sulla base dello studio, una rete di misurazione in più punti del territorio, per “il continuo monitoraggio delle forze subite da immobili e popolazione, con chiara indicazione dei valori massimi tollerabili ed eventuale loro superamento”; infine “accertamento del percorso di responsabilità civile a seguito di malaugurati danneggiamenti a strutture o al territorio riconducibili ai testi effettuati”. Obbiettivi da conseguire “anche di concerto con la Marina militare, che ha in concessione l’area” e “auspicando per il futuro la definitiva cessazione di tali prove di tiro, ma anche consapevoli delle attuali ricadute occupazionali che genera il comparto nel golfo spezzino (al Balipedio opera ad esempio Leonardo, ex Oto, ndr)”. Questi i contenuti e le impegnative della mozione presentata ieri dall’opposizione nel consiglio comunale di Porto Venere. Il testo, bocciato dal voto contrario della maggioranza, ha visto svilupparsi un dibattito non privo di elementi di rilievo.

“Ho partecipato più volte al comitato regionale in cui si discute del Balipedio del Cssn – ha esordito il vice sindaco e assessore Emilio Di Pelino, apprestandosi a illustrare una relazione del Centro di supporto e sperimentazione della Marina -. Dal punto di vista ambientale, posso assicurare che c’è una costante attenzione da parte della Difesa per salvaguardare la risorsa Balipedio in osservanza delle disposizioni di legge. La Marina già dal marzo 2018 si è dotata di un piano per il monitoraggio continuo e permanente della matrice ambientale, che ha lo scopo di individuare le sostanze immesse nell’ecosistema e monitorare le variazioni nella chimica ambientale. Inoltre al Balipedio è in corso un sostanzioso intervento teso a supportare le attività dal punto di vista ambientale. In particolare, nei due siti dove vengono fatti i ‘tiri’, cioè la zona della galleria e Punta Castagna, sono stati realizzati impianti di prima pioggia con lo scopo di impedire che le precipitazioni dilavino eventuali sostanze prodotte nei test, evitandone la dispersione nel terreno e nelle acque. Per quanto riguarda i tiri a mare, questi sono stati notevolmente ridotti nel tempo e non possono essere eseguiti in campo lungo; non viene inoltre effettuato alcun tipo di tiro subacqueo. Il siluripedio c’era, tantissimi anni fa, ma non l’ho mai visto funzionare e sono decenni che è stato smantellato”.

Per quanto riguarda il rapporto con la comunità circostante, ha continuato Di Pelino, “da circa due anni, il venerdì e il fine settimana non vengono effettuati tiri che implicano fenomeni acustici; inoltre, da metà giugno a metà settembre non si eseguono attività in mare, che avrebbero effetti sul traffico marittimo e diportistico. Presso il poligono inoltre non è prevista da anni alcuna esperienza con proiettili scoppianti: tutti i materiali sparati sono inerti di acciaio che non esplodono. Mentre l’energia dei proiettili dei tiri in grotta non viene assorbita dalle strutture geologiche ma da appositi freni balistici costituiti da enormi cumuli di sabbia, di circa 3.400 metri cubi, che vengono setacciati due volte all’anno. La sabbia viene analizzata e il materiale ferroso viene inviato a riciclo mentre i risultati delle analisi confluiscono nel monitoraggio ambientale. Non risulta che, per effetto dei tiri, si siano ai verificati casi di indebolimento strutturale degli edifici, anche di quelli più prossimi ai luoghi dei test. E gli eventi acustici avvertibili sono causati dalle sole deflagrazioni delle cariche di lancio, fenomeno del tutto assimilabile a quello prodotto dal famoso cannone del Gianicolo di Roma. Sono state fatte delle prove nella zona direttamente esposta, entro i 250 metri dalla sorgente sonora, e non sono mai stati rilevati superamenti dei valori massimi. È stata comunque sperimentata una porzione di barriera acustica che ha dato risultati preliminari molto buoni e che, se confermati, condurranno alla prossima realizzazione, nel tratto di confine del comprensorio col parcheggio in Località Cavo, di una cortina schermante integrata con recinzione compatibile cromaticamente con il territorio. Un’analoga soluzione è stata pensata invece verso mare, in direzione Lerici, attraverso la piantumazione di alberi, aventi proprietà fono assorbenti. Per entrambe le opere le risorse sono già state stanziate, quindi è questione di tempo”. Infine l’esponente della giunta ha definito la mozione “ideologica, non degna di essere accolta”.

“Se nei fine settimana i tiri vengono sospesi allora vuol dire che qualche fastidio lo danno – ha ribattuto dall’opposizione la consigliera Francesca Sacconi-. Nessun dubbio che vengano usate tutte le precauzioni del caso, e ci mancherebbe, in primis per chi lavora al Balipedio, ma è innegabile che quando vengono fatti i tiri si registrano fenomeni acustici rilevanti. Al Muzzerone ci hanno riferito di casi di quadri divelti dalle pareti; e se uno cammina in zona Cavo e non si tappa le orecchie si prende un bel colpo; e ancora, ci sono auto a cui si sono rotti i vetri, per non parlare dei turisti a cui, quando sentono un colpo, va spiegato che non siamo in guerra”. “Arduo sostenere che il problema non esista – ha continuato il consigliere Franco Talevi – ed è innegabile che, con l’aumentare della potenza dei cannoni, aumenterà il disagio. La nostra mozione vuole appunto capire come mitigare i disagi e verificare le ripercussioni delle attività del poligono”. “La sua relazione, Di Pelino, l’ha fatta da pensionato militare. La stessa tranquillità vorrei sentirla dal sindaco – così il capogruppo di opposizione Saul Carassale -. Sbagliato difendersi dicendo sempre che sono mozioni ideologiche. La nostra mozione non giudica chi fa le prove, ma chiede attività che permettano di stare tutti tranquilli”.

Quindi l’intervento del sindaco, Matteo Cozzani. “Abbiamo richiesto una relazione al Cssn sulle attività del Balipedio e in merito ai punti sollevati dalla mozione, e io sono il primo a essere rassicurato dalla lettura che della relazione, data dall’assessore Di Pelino. Sapere che dal 2018 c’è un piano di monitoraggio permanente che verifica tutte le richieste avanzate dalla mozione è per noi una garanzia. Non ho alcun motivo di dubitare della Marina militare, che è forza armata dello Stato, per cui tutti gli atti che produce devono corrispondere a verità e realtà, né ho il minimo dubbio sulle persone che lavorano all’interno del Cssn, a partire dall’ammiraglio Gioia Passione passando dal comandante Manca e da tutti i dipendenti del Balipedio, a cui va tutto il nostro ringraziamento perché pensiamo che sia una risorsa importante del nostro territorio. Credo che gli elementi siano sufficienti per valutare come tutte le attività del Balipedio siano conformi a quanto previsto dalle norme. È sotto gli occhi e soprattutto nelle orecchie di tutti come alcune attività possano essere fastidiose, ma si tratta di attività importantissime per la difesa nazionale e soprattutto per il nostro territorio dal punto di vista industriale e occupazione e come sviluppo e ricerca”. Il primo cittadino, rammentato che “ci sono anche altri organismi competenti a verificare che le attività rispettino le normative”, ha quindi affermato che “ci sono state diverse conferenze dei servizi per tutti i progetti messi in atto dal Balipedio in questi anni, non ultimo il nuovo pozzo, l’ampliamento delle gallerie per le prove e l’installazione delle nuove barriere fonoassorbenti, che presto vedranno la luce”. E ha concluso: “Credo non ci sia alcun tipo di problema sotto il profilo sia ambientale sia della sicurezza, e che della Marina militare ci si possa fidare senza dubbio alcuno”.

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