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Avvisaglie di futuro

Il domino europeo dei Platek prende corpo

La famiglia Platek sta muovendo agenzie, consulenti e professionisti per modellare la nascente rete di club nel Vecchio Continente. Alla Spezia potrebbe presto fare visita Andrew Ramsey, il guru delle statistiche.

Philip Platek e Nishant Tella

Il tempo dei presidenti-tifosi “a chilometro zero” è ormai agli sgoccioli anche in Italia, almeno nelle categorie maggiori. E lo Spezia Calcio in questo senso è stato a suo modo un precursore nei suoi 12 anni di proprietà Volpi. Inserito all’interno di una stichting, un fondo di diritto olandese, insieme ad altre società sportive: Pro Recco, HNK Rijeka e poi Arzachena Academy. Ma le avvisaglie di quello che si va preparando con l’approdo della famiglia Platek in Via Melara lasciano presagire una dimensione davvero molto più globale.
Ad oggi c’è l’affiliazione con i portoghesi del Casa Pia e i danesi del Sonderjysk. Presto ci saranno altre sorelle in Europa. Si dice almeno un paio, con navigatore puntato tra Belgio, Olanda (o forse Belgio e Olanda, se le rispettive leghe si fondessero come da progetto) e Francia. E alle spalle si palesa una rete di agenzie, consulenti ed esperti che dovrebbero diventare la spina dorsale o la sponda preferenziale di tutta l’organizzazione. In una concezione di sport e business (qui l’inglese è d’obbligo) esportata chiaramente dagli Stati Uniti, ma che sfrutti rappresentanti locali negli uffici e competenze italiane in loco.

Così sta succedendo in Danimarca, dove l’amministratore delegato del Sonderjysk, Klaus Rasmussen, ha fatto un passo di lato la scorsa settimana. Si occuperà direttamente del resto della polisportiva scandinava, collaborando con un nuovo CEO dedicato esclusivamente alla squadra di calcio. Una figura di cui si attende la nomina. “Si cerca un danese per il ruolo. Non solo, un danese del Sud che conosca e rispetti i valori storici del club”, fa sapere Jens Krag Iversen, giornalista del quotidiano Der Nordschelswiger.
La finestra sulle forze che i Platek stanno muovendo la apre l’agenzia che si sta occupando di arruolare il nuovo professionista. Si tratta della Creative Artists Agency, colosso fondato a Los Angeles negli anni Settanta e oggi presente in mezzo mondo con una catena di agenti. Solo per rimanere al calcio europeo, ha rilevato nel 2019 la Base Soccer di Frank Trimboli, italoaustraliano che continua ad occuparsi degli affari. Target altissimo: Delle Alli, Raphael Varane, James Maddison e Carlo Ancelotti solo per citarne alcuni.

Attesa anche la nomina di un responsabile del calciomercato – sempre un danese nelle intenzioni – che collabori con Andrew Ramsey , il fondatore della AAR Analytics ed esperto della statistica applicata alla valutazione e selezione degli atleti. Un metodo che in Italia pare sia già utilizzato dalla Roma, non a caso altra proprietà americana, e che ha nel City Football Group (Manchester City, Girona, New York City FC, Troyes, Montevideo, Melbourne City etc.) uno dei massimi fautori. Un metodo che sarà esportato anche a queste latitudini.
Quello che succede in Danimarca e Portogallo non è necessariamente la copia carbone di ciò che dovrebbe succedere nello Spezia Calcio. Qui la struttura societaria aveva già una fisionomia più consolidata, visto anche il diverso livello del calcio italiano. Si pensa però che un rafforzamento delle aree, per aggiunta e non per sottrazione, possa essere nella logica delle cose. Dopo la visita di Philip Platek, ripartito negli scorsi giorni, alla Spezia rimane al momento Nishant Tella. Tra coloro che dovrebbero presto presentarsi ai cancelli del Ferdeghini c’è proprio Andrew Ramsey. Figura che gode della stima dei finanziatori americani al pari di Tiago Lopes, manager portoghese con un passato negli Stati Uniti che è stato indicato come ad del Casa Pia ma che non è escluso abbia un ruolo anche più ampio in futuro.

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