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"la gente ha voglia di camminare"

Cai Sarzana: "Ora l’intesa con il Comune per i sentieri"

Il club è pronto a prendere in carico la rete sarzanese extra Francigena. Nel 2020 quasi mille ore di manutenzioni. E sui rifiuti il club chiede un passo in più.

Ugo Ferri, Michele Sarcinelli e Luciano Callegari

“In questi mesi la voglia di uscire per sentieri è aumentata. Ce ne siamo accorti aprendo le iscrizioni alle gite, quando è possibile farle: come le apriamo, si riempiono subito. E anche al di là delle iniziative organizzate, la gente comunque va in giro, cammina. E questi mesi, complici le restrizioni, sono stati per molti, anche per me, l’occasione per scoprire tutti i sentieri vicino a casa, entro i confini del territorio comunale ”. Parola di Michele Sarcinelli, presidente del Cai di Sarzana, nel corso di una chiacchierata con CdS nell’accogliente sede di Piazza Firmafede. Con il presidente, il tesoriere Ugo Ferr, e il referente per la Francigena Luciano Callegari. Il Club alpino sarzanese, che conta oltre mille soci, come tutti spera in una fuoriuscita dalla pandemia più rapida possibile, così da poter riprendere a pieno le attività. Ma, in questi mesi di regole più o meno restrittive, il sodalizio, pur impossibilitato a garantire il medesimo chilometraggio di sempre, non è certo stato con le mani in mano. Al contrario: basti pensare che nel 2020 le ore di manutenzione sentieri sono state 957, un valore record, ad esempio più del doppio rispetto al 2019. “Abbiamo rifatto tutta la segnaletica della Francigena dal Parmignola alla Brina, nonché nei comuni di Luni, Castelnuovo e Fosdinovo, più la pulizia dei sentieri”, spiega Ferri. E nel cospicuo monte ore dell’anno scorso rientra anche la sistemazione e la segnalazione dell’ultimo tratto del Sentiero dei Ducati, che, sulla base del tracciato originale del 1993, è stato risegnato e riorganizzato dal Cai di Reggio Emilia (l’itinerario parte da Quattro Castella, nel Reggiano) in collaborazione con le sezioni di Fivizzano e, appunto, Sarzana. Un percorso di quasi 160 chilometri, diviso in undici tappe, l’ultima delle quali parte da Fosdinovo e arriva a Sarzana, in Piazza Matteotti; il tutto con una possibile variante che allunga fino all’area archeologica di Luni, per aggiungere ulteriore valore a un sentiero ricco di storia e suggestioni. “E in questi primi due mesi e mezzo del 2021 – sottolinea Ferri – abbiamo già fatto 250 ore di manutenzione, comprendente la riapertura di due vecchie mulattiere castelnovesi invase dai rovi: due sentieri meravigliosi – 310 e 311 – che corrono accanto al torrente Bettigna e lambiscono cascate stupende”.

Dove opera il Cai? Dove sono attive convenzioni con gli enti. “Attualmente – spiega il presidente Sarcinelli – abbiamo convenzioni con il Parco (valevole quindi per tutto il territorio dell’ente, ndr), con i Comuni di Castelnuovo, Fosdinovo, Lerici e Luni. Per quanto riguarda Sarzana, abbiamo una convenzione solo per la Via Francigena, non per il resto dei sentieri. Quando la sindaca Ponzanelli è stata eletta ci siamo incontrati e ha espresso il desiderio di mettere i sentieri sarzanesi nella Rete escursionistica ligure – quando venne istituita la Rel, l’allora amministrazione non intese farlo – cosa che comporta che i sentieri interessati siano in condizioni idonee e vengano mantenuti. Noi allora, nei mesi si aprile e maggio 2020, abbiamo effettuato un monitoraggio di tutti i sentieri di Sarzana – molti sono da mettere a posto, alcuni sono anche stati chiusi con dei cancelletti – e abbiamo inviato una relazione al Comune. Ora siamo in attesa di un nuovo incontro, sperando possa avvenire prima possibile, e contiamo di poter arrivare a stipulare una convenzione con il Comune per intervenire su tutti i sentieri di Sarzana. Molte persone ci scrivono per segnalare problemi lungo la rete sarzanese, ma noi, non avendo convenzione, non possiamo intervenire. Sottolineiamo che le risorse che riceviamo nell’ambito delle convenzioni servono a coprire le spese”. Niente convenzione, attualmente, anche con i Comuni di Aulla e Santo Stefano: “Purtroppo non se ne parla da anni”, commenta Ferri.

Altro tema che sta a cuore al Cai sarzanese è la lotta all’abbandono dei rifiuti, una piaga generale che ha nella zona fluviale uno dei suoi palcoscenici preferiti, tra frigoriferi gambe all’aria, laterizi e ammassi di sacchi. “Servono maggiore impiego dei guardiaparco, multe salate – e che siano fatte pagare -, più controlli, telecamere – osserva Sarcinelli -. Bisogna poi organizzare delle giornate di pulizia, una, due volte al mese, regolarmente. Le istituzioni assieme alle associazioni e ai cittadini. Noi ci siamo, il Parco e i Comuni mettano a disposizione un mezzo ed ecco che si può fare le pulizia. Vorremmo proprio organizzare prossimamente una ‘gita pulizia’. Le istituzioni sostengano queste iniziative”. “Si potrebbero anche bloccare degli accessi all’area Parco – suggerisce Callegari -, perché molti di quei rifiuti non ce li porti a mano, ma con i mezzi”. Come per la manutenzione dei sentieri, quindi, anche sul fronte rifiuti il Cai sarzanese c’è ed è pronto a fare squadra con la compagine istituzionale.

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