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Dopo l'autolavaggio dei migranti

"Un progetto per i senzatetto, ma serve collaborazione comuni"

L'associazione La Falena pronta per aiutare dieci persone fra Spezia e Sarzana, Bonfico: "La crisi colpisce tutti, sempre più italiani in strada. Li aiutiamo con cibo, coperte e mascherine ma possiamo dar loro un futuro".

Senzatetto

“Il lungo periodo della pandemia ha aggravato la situazione dei senza fissa dimora e l’impressione è che anche nei prossimi mesi la crisi economica possa mettere in difficoltà ancora più persone. Le prospettive non sono buone”. Così Elisabetta Bonfico, presidente dell’associazione “La Falena” che da tempo opera sul territorio con progetti di accoglienza e promozione sociale con un occhio sempre attento agli ultimi.
“In queste settimane – racconta a CdS – siamo stati impegnati fra Spezia e Sarzana portando coperte, cibo e mascherine a coloro che sono costretti a stare al freddo senza un riparo, almeno dieci persone fra stranieri e italiani, con quest’ultimi che sono in aumento per l’aggravarsi della situazione economica. Da qui – prosegue – è nata l’idea di prenderne in carico una decina da ospitare in una struttura che abbiamo già a disposizione e avviare così un progetto per toglierli dalla strada e dare loro degli obiettivi”.

Un’iniziativa che potrebbe dunque replicare quella dell’autolavaggio sarzanese “Lava lava” (QUI) ormai ben avviato grazie all’impegno dei ragazzi che lo gestiscono. “Per quanto riguarda i senza fissa dimora – aggiunge Bonfico – abbiamo bisogno della collaborazione delle amministrazioni comunali, non tanto per questioni economiche, visto che chiederemmo solo piccoli contributi o sostegni, quanto per le pratiche burocratiche e legali che sarebbero imprescindibili. Con una convenzione e i passaggi necessari con i servizi sociali potremmo ospitare almeno una decina di persone, ma i primi contatti con Sarzana e La Spezia purtroppo non sono stati positivi”.

“Eppure – sottolinea – il percorso fatto con i ragazzi dell’autolavaggio dimostra come possa esserci posto per tutti in questa società ma è necessario che ogni persona abbia obiettivi, formazione e soprattutto dignità. Tutte cose che purtroppo mancano alle persone che quotidianamente vediamo in difficoltà, abbandonate a se stesse nei soliti posti ad iniziare dalla stazione di Sarzana. Gente che ha una storia personale, un passato e delle potenzialità e che rischia invece di alimentare anche la microcriminalità per poter mangiare qualcosa. Oggi – conclude – Bonfico – la nostra associazione segue circa quaranta persone ma saremmo felici di poterci prendere cura e ospitare una decina di senzatetto, togliendoli da una situazione che purtroppo nei prossimi mesi potrebbe riguardare anche molti altri italiani. Speriamo che le amministrazioni possano darci una mano a realizzare questo progetto”.

(immagine di archivio)

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