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Miracolo italiano

Uno Spezia da applaudire e sostenere con ogni mezzo

Applausi virtuali ma emozioni reali grazie alla squadra di Italiano. La fotogallery di Stefano Stradini con tutte le immagini della storica vittoria sul Milan.

Così bella e meritata, così ricca di significato e con questi protagonisti era davvero difficile anche solo immaginarla. Invece Spezia-Milan ieri sera ha scritto una pagina di storia aquilotta di quelle da far venire i brividi anche a distanza di settimane, mesi e forse anni. Anche vissuta lontano da un Picco che con la sua atmosfera avrebbe sciolto senza problemi il freddo di questi giorni.
La serie A assaporata fjn qui solo attraverso la tv – come se fosse un ennesimo dazio da pagare per l’attaccamento a questi colori – ha costretto tutti a riadattare sensazioni e sentimenti da stadio ai salotti di casa; ad affidare agli smartphone, o ai pochi presenti considerazioni, sussulti e imprecazioni che fino a un anno fa erano consuetudine con il vicino di seggiolino, magari l’amico di mille altre partite oppure lo sconosciuto capitato lì in una notte da tutto esaurito.

Ciò che non è cambiato, per fortuna, è la voglia di emozionarsi davanti alle imprese di Italiano e i suoi ragazzi, molti dei quali alla prima avventura nella massima serie, compresi i tre spezzini Vignali, Bastoni e Maggiore, protagonisti della vittoria tanto inaspettata quanto netta sulla capolista. Una squadra quella di Pioli abbattuta dal sigillo del capitano su una splendida azione corale e dal sinistro del terzino che ormai ha smesso i panni della sorpresa e ha indossato quelli del protagonista di un campionato che partita dopo partita ha scoperto gioco, carattere e organizzazione del “Miracolo Italiano”.

Una macchina perfetta che gira al massimo indipendentemente dai suoi interpreti come hanno dimostrato le ultime due prestazioni di Agudelo, passato da esterno poco convincente a centrale imprendibile in un tridente che saputo sopperire alle assenze dei suoi tre centravanti. Oppure l’intuizione di Saponara di spostarsi sulla sinistra, dove ieri ha più volte messo in imbarazzo il rossonero Dalot mentre Gyasi, rimanendo fedele a se stesso, ha rincorso ogni pallone, ogni avversario e ogni spazio nel quale rendersi utile per i compagni. Primo interprete in campo dello spirito dell’allenatore che ora in molti iniziano a corteggiare e che anche contro i rossoneri ha avuto risposte eccezionali da ciascuno dei suoi ragazzi in ogni reparto dove Ibra e compagni sono stati in difficoltà per tutti i novanta minuti.
Tutti protagonisti di una notte che avrebbe meritato uno stadio pieno e travolgente d’amore e di orgoglio e di un gruppo da applaudire, sostenere e incitare, in ogni luogo e in ogni occasione fino a quando non sarà di nuovo possibile farlo da vicino, con tutto l’affetto possibile. Il minimo che si possa fare per chi sta onorando nel calcio dei grandi la frase di Paolo Ponzo impressa in ogni casacca.

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