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Non l’ha persa il Milan, l’ha vinta lo Spezia. L’ha vinta lo Spezia!

Spezia-Milan

Provedel SV – Non ha mai dovuto compiere una parata.

Vignali 9 – Ingiusta l’ammonizione che Chiffi gli affibbia per un fallo subito, ma gestisce bene l’handicap e si rivela insuperabile.

Erlic 8,5 – Sicuro, preciso, pulito, mai in affanno. Fa le sue cose con semplicità, eppure davanti ci sarebbe un calciatore che ha fatto la storia di questo sport.

Ismajli 9 – L’anticipo è uno dei fondamentali che gli riescono meglio, questa sera lo dimostra contro un certo Zlatan Ibrahimovic.

Bastoni 9 – Anticipi, sgroppate, cross. E poi quel tiro: lo lasciano libero perché non pensano sia possibile. E invece…

Estevez 8,5 – Granitico in ogni contrasto, illuminato nel portare palla, una scarica elettrica costante sulla trequarti del Milan.

Ricci 9 – Calhanoglu non entra mai in partita, in compenso lui sì e gioca tanti palloni con qualità. Poi il passaggio a Maggiore.

Maggiore 8,5 – Non c’è giustizia più giusta che segni il primo gol da capitano contro la capolista all’interno di una prova in crescendo davanti agli emissari del ct Mancini (38’st Acampora SV)

Gyasi 8,5 – La sua utilità in ogni zona del campo è una straordinaria risorsa, vederlo tenere la linea con la difesa è poesia.

Agudelo 8,5 – Missione: spina nel fianco. Spunta alle spalle dei difensori, strappa dieci palloni. In area, si può tirare anche di punta.

Saponara 8,5 – Tatticamente perfetto, ha chiesto di giocare a sinistra e lì dimostra di poter far male e di essere utile alla squadra.

All. Vincenzo Italiano 10 – Gyasi su Hernandez, è questo che ha insegnato la partita d’andata. Il terzino aveva trovato ampi spazi a San Siro, ma questa volta trova l’italoghanese a soffocarne lo spazio di rincorsa. Se questo tecnico ha più di 24 ore per preparare un partita, state sicuri che un modo per fare bella figura lo trova. Poi, giusto dirlo, ha un gruppo che lo segue al millimetro, che riesce a mettere la fiamma della passione dentro un involucro di competenza e intelligenza che nasce con il lavoro settimanale.
Il Milan, la capolista di questo campionato con merito, esce senza aver mai indovinato un’azione, proposto una giocata o sembrato in grado di riprendere in mano i fili del discorso. Soffocato dal pressing e sorpreso dalle verticalizzazioni, forse con la testa all’Europa e al derby. Ma parlare di demeriti degli ospiti oggi sarebbe un errore di superficialità, perché non l’ha persa il Milan. L’ha vinta lo Spezia.
Uno Spezia superbamente umile, concreto eppure non banale, un collettivo in cui la somma vale più della mera aggiunta degli addendi. Un dettaglio: un solo cambio fatto, per non intaccare un meccanismo che ormai andava per inerzia. Se una squadra così retrocedesse, la serie A ne perderebbe. Lo ripetiamo: se una squadra così retrocedesse, la serie A ne uscirebbe più povera.

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