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Milan atteso a New York, si ritrovò al Picco e perse 4-1

L'incredibile amichevole del 2000 in cui lo Spezia vincitore della C2 strapazzò i rossoneri di Shevchenko e Leonardo. E pensare che non tutti volevano giocarla in società...

Spezia-Milan 4-1, Alberto Zaccheroni

Anche chi andò al campo per vedere il Milan, alla fine vide solo lo Spezia. Storia di una delle amichevoli più assurde degli ultimi vent’anni del calcio italiano. Simbolo di come le motivazioni vogliano dire tutto nello sport e nella vita. “Lo Spezia fa festa, il Milan non fa nulla”, più o meno così titolava la Gazzetta dello Sport dopo il 4-1 con cui una squadra neopromossa in serie C1 strigliò la terza forza della serie A. Travolti da un manipolo di calciatori con i capelli biondi, tinti dopo aver ottenuto la promozione da imbattuti, e un tecnico come il primo Andrea Mandorlini. Da lui una carica che bastava ad accendere una città intera. Una città che di essere accesa per la propria squadra di calcio non aveva bisogno, visto che da anni sognava di tornare a vincere.
E pensare che in società non tutti erano convinti di farla quella partita. C’era un esborso economico da sostenere per organizzarla, liquidi tolti all’imminente campagna acquisti per la categoria superiore. C’era il rischio di prendere un’imbarcata, smorzando un po’ l’entusiasmo dell’ambiente. C’era il dubbio di trovarsi tanti tifosi dei rossoneri nello stadio di casa, magari anche più dei locali. E invece fu un trionfo, una festa straripante.
Sul campo la sfrontatezza con cui erano state affrontate Saronno, Montichiari e Rondinella anche al cospetto dei giganti rossoneri, che da parte loro arrivarono scarichi.
Pare che pochi giorni prima fosse stata prospettato il programma di volare a New York per affrontare il Benfica in amichevole. Non una vera e propria tournée, ma una botta e via tra due voli intercontinentali. Lo spogliatoio non la prese benissimo. Lì si inserì lo Spezia con la richiesta di venire al Picco e la cosa andò in porto. Milan rimaneggiato? Sì, ma in campo c’erano pur sempre Rossi, Costacurta, Chamot, Serginho, Leonardo, Ganz e Shevchenko. Nessuno si aspettava uno Spezia così aggressivo. Basta guardare l’inquadratura del volto di Alberto Zaccheroni al decimo del primo tempo, già sotto per 2-0, per capire che forse la partita non era stata inquadrata nella sua vera dimensione.
E poi l’ambiente: uno stadio pieno e festante, tifo vero da campionato. Nessuno era venuto a vedere il Milan, erano tutti venuti a vedere lo Spezia giocare contro il Milan. Un miracolo sportivo? “L’unico miracolo è che quando sono entrato allo stadio tifavano tutti per lo Spezia, non c’era neanche una bandiera del Milan. In qualsiasi altra città d’Italia, anche rappresentate da società più grandi, il tifo sarebbe stato diviso”, avrebbe raccontato Gianluca Coti qualche anno dopo a CDS.

19 maggio 2000
SPEZIA vs MILAN 4-1
3’pt De Vincenzo, 10’pt Zamboni, 45’pt Shevchenko, 33’st Sanguinetti, 36’st Carlet

SPEZIA (3-4-3)
Viviani; Melucci, Bordin (88′ Amato), Sottili (53′ Gutili); Chiappara (76′ Sanguinetti), De Vincenzo (61′ Cantone), Mingazzini, Zamboni (63′ Catalano), Coti (85′ Lenzoni); Agostini (53′ Carlet), Zaniolo.
All. Andrea Mandorlini

MILAN (4-3-1-2)
S. Rossi (61′ Fiori); Chamot (46′ N’Gotty), Costacurta (46′ Coloccini), Sala, Guglielminpietro; (63′ Orlandini), Giunti, De Ascentis, Serginho (69′ Contini); Leonardo; Ganz, Shevchenko. All. Alberto Zaccheroni

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