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Alla scoperta di Stadomelli, Cavanella e Castiglione Vara

Ingresso al borgo fortificato di Castiglione Vara

L’appuntamento settimanale con la rubrica “Scopri la Val di Vara” sulla pagina Facebook e sul portale Valdivara.it ci porta questa volta a Stadomelli, Cavanella e Castiglione Vara alla conoscenza di un territorio poco conosciuto ma ricco di storia e di curiosità.
Il titolo “Dai cipressi del Prado ai castelli perduti” ricorda l’antico nome di Stadomelli, il Prado, che con i nuclei di Fornello, Manzile e Ramello è ricompreso nel Comune di Rocchetta di Vara in un contesto naturale di pregio posto alle falde della imponente rocca di Beverone.
Superata la cappella della Madonna Pellegrina situata nella località Quattro Strade, arriviamo, risalendo un grande pianoro, al Prado. La visita ci porta alla parrocchiale risalente a prima del Mille e ai cipressi secolari che si ergono sul piazzale davanti all’edificio. Le migrazioni dei primi del Novecento verso la Scozia sono qui ricordate
dalla piazza che introduce al borgo antico con volto.
Il racconto si sposta a Ramello e al ponte chiamato dai residenti “di Brooklyn”, con una punta id orgoglio, che aspetta paziente di essere riaperto: un’opera per il suo tempo ardita frutto della costanza della gente di questa terra.
Si prosegue per Cavanella Vara, con due nuclei posti su collinette che guardano il fiume. Sulla estremità a sud l’imponente mole della chiesa di San Martino richiama la preesistente presenza di un castello. Qui come a Stadomelli i Malaspina dello Spino Secco ressero a lungo il possesso del territorio fino all’arrivo dei Francesi. Una curiosità. Cavanella appartenne fino al 1929 al Comune di Rocchetta di Vara passando a quello di Beverino nello stesso anno con decreto regio.
Castiglione Vara chiude il viaggio alla ricerca dei castelli perduti. Se a Cavanella è stato inglobato in un edificio religioso a Castiglione bisogna immaginarne forme e dimensioni attraverso quel che rimane nel piccolo borgo dal quale si domina la valle con la chiesa di San Remigio relegata forzosamente oltre l’autostrada.

Il prossimo appuntamento con la rubrica “Scopri la Val di Vara” sarà dedicato ai dialetti di Bolano e Follo con il contributo del dottor Pier Giorgio Cavallini.

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