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Spezia calcio

ESORDIO AMARO, COME BUTTARSI VIA SENZA PERDERE TUTTO

Un gol per tempo del solito grande Nzola sembravano bastare ma il Bologna non smette di provarci e Barrow punisce Provedel con un pallonetto da 45 metri. Il portiere si rifa in pieno recupero parandogli il rigore del possibile beffardo 2-3.

SPEZIA-BOLOGNA 2-2
Marcatore: 19’pt Nzola, 18’st Nzola; 26’st Dominguez, 46’st Barrow

SPEZIA (4-3-3): Provedel; Ferrer, Erlic, Chabot, Marchizza; Estevez (36’st Pobega), Agoume (36’st Ricci), Maggiore (27’st Deiola); Agudelo (19’st Farias), Nzola, Gyasi. A disp. Krapikas, Mora, Mastinu, Terzi, Bastoni, Ismajli, Vignali, Piccoli. All. Vincenzo Italiano.

BOLOGNA (4-2-3-1): Da Costa; De Silvestri, Danilo, Paz, Tomiyasu; Medel (36’st Baldursson), Dominguez (36’st Poli); Vignato (10’st Svanberg), Soriano, Barrow; Palacio (38’st Rabbi). A disp. Ravaglia, Denswil, Kingsley, Calabresi, Diks, Pagliuca, Vergani, Khailoti. All. Sinisa Mihajlovic.

Arbitro: Giacomelli di Trieste.
Assistenti: Francesco Fiore e Luigi Lanotte di Barletta
Iv uomo: Marco Serra di Torino
Var: Luigi Nasca di Bari
Avar: Dario Cecconi di Empoli
Ammoniti: Marchizza, Tomiyasu, Gyasi, Agudelo, Chabot, Soriano, Erlic
Recupero: 1′(pt), 4′(st)
Note: Provedel para un rigore a Barrow al 52’st

PRE-PARTITA
20.13 – La prima volta non si scorda mai e questo è, comprensibilmente, quello che si augura Vincenzo Italiano, la sua folta rosa di alfieri e ovviamente tutta la gente del Picco che ritrova il suo tempio senza però poterlo invadere: rammaricata sì da non poter tenere a battesimo la squadra nel cuore, appena ritornata a casa dopo l’esilio in terra di Romagna. Italiano applica un turnover moderato, sempre secondo il 4-3-3: davanti a Provedel pronti Ferrer, Erlic (il cambio di Terzi), Chabot e Marchizza (per Bastoni), con Agoume (per Ricci) in regia affiancato da Maggiore (al posto di Pobega) ed Estevez. Davanti, ai lati di Nzola, ci saranno Agudelo e il rientrante Gyasi.

20.20 – Il Bologna, reduce dalla scoppola presa in casa contro la Roma, dovrà necessariamente rialzare la testa, e la gara di questa sera è l’occasione migliore per farlo: non ci sarà Mbaye, infortunatosi contro la Roma, mentre l’unico recupero porta il nome di Dijks, assente da quasi 3 mesi dai convocati. Nel 4-2-3-1 di Sinisa ci sarà Da Costa in porta, che prende il posto di Ravaglia non confermato dopo il difficile esordio di domenica: sarà protetto da una linea a 4 nella quale l’unica novità è rappresentata da Paz, che farà coppia con Danilo al centro della difesa, con De Silvestri e Tomiyasu a completare il reparto. Nella mediana felsinea volti inediti rispetto a domenica, con Medel e Dominguez che dovrebbero partire dall’inizio, mentre davanti non si tocca il terzetto alle spalle di Palacio: Vignato a destra, Barrow a sinistra e Soriano in veste di trequartista.

PRIMO TEMPO
Fa impressione il contrappasso fra la potenza di luce delle nuove lampade e il silenzio quasi religioso che accompagna la prima volta del Picco in massima serie. Due mesi e mezzo di lavori per consegnarlo adeguatamente sistemato ai desiderata televisivi con la pioggia che si arresta praticamente sul fischio d’inizio dell’esperto Giacomelli: da quel momento in poi la parola va al campo. L’equilibrio dei duellanti, ritmi bassissimi e due squadre che, partendo dal basso, rischiano qualcosa nel palleggio tanto che per due volte Da Costa sbaglia l’appoggio al compagno più vicino, segnale che il Bologna non sembra una squadra mentalmente serena. Quindici minuti iniziali non certo irresistibili: lo Spezia prova a fare il suo gioco ma Agoume non è ancora nel vivo e il Bologna si difende con tutti gli effettivi, cercando la verticalizzazione per il solito Barrow che fa a sportellate da subito col suo marcatore, Martin Erlic. Un break di Maggiore a centrocampo è la prima vera transizione corale della partita ma al 15′ è di Provedel la prima parata dei 90′: bastano i suoi pugni a neutralizzare il missile di Vignato che partendo da sinistra, si era spostato la palla sul destro trovando però una conclusione centralissima. Si arrabbia Italiano specialmente con il suo portiere che sbaglia tanti, troppi rinvii, facendo avanzare un Bologna comunque in difficoltà.

Magico Giulio, cosa ti sei inventato! Nzola ringrazia Gyasi e non sbaglia.
Lo 0-0 salta così d’improvviso al minuto 19 grazie ad una magnifica intuizione di Giulio Maggiore che sembra vedere con altri occhi rispetto agli altri: il suo taglio perfetto squarcia tutta la difesa del Bologna e trova puntuale un Gyasi che aveva fatto il movimento perfetto. Come esemplare è il suo assist che esula l’uscita di Da Costa e manda in porta un Nzola che un gol così semplice non lo aveva mai fatto. Quinto sigillo per l’attaccante di Troyes che deve ringraziare in parti uguali la genialata di Maggiore e il pacco dono del compagno di reparto. Un Bologna che non si scompone e al 23′ lo Spezia si salva per un nulla: perfetto l’inserimento centrale di Barrow che da posizione decentrata prova a liberarsi di Provedel in uscita, ma non riesce a trovare lo specchio.

Giacomelli ferma Nzola in contropiede: un errore madornale. Estevez si divora il 2-0.
Proteste spezzine al 25′, errore madornale di Giacomelli che, per punire con il giallo Tomiyasu (aveva sdraiato Gyasi con un fallaccio da dietro), non concede il vantaggio cancellando un contropiede in solitaria che Nzola stava iniziando ad imbastire con ottime speranze anche perché davanti a lui non c’era più nessuno. Il migliore del Bologna è decisamente Barrow, unico capace a puntare e saltare l’uomo: Ferrer deve rimanere concentrato, ben sapendo quali sono le caratteristiche del suo diretto avversario. Gli ospiti ci provano soprattutto con gli spioventi mentre Soriano subisce spesso il raddoppio di marcatura. E al 36′ i bianchi tornano a fare paura alla retroguardia ospite, questa volta dalla fascia sinistra: splendido il cross di Marchizza, perfettamente calibrato sul secondo palo dove, di gran carriera, arriva Estevez che calcia di controbalzo, alzando il tiro. Difficilmente Da Costa avrebbe potuto fare qualcosa se l’argentino avesse inquadrato la porta.

Tanti errori d’appoggio, Soriano può approfittarne ma si addormenta.
Terreno scivoloso, ci sono tanti errori di appoggio e non si capisce perché su un campo del genere i difensori si affidino spesso e volentieri al passaggio al portiere. Succede anche al 40′, questa volta in area spezzina: evidentissimo l’errore di Provedel in disimpegno, palla che capita sui piedi di Soriano che praticamente sul limite dell’area, perde tanto, troppo tempo e sulla seconda finta subisce il ritorno di Agoume che lo manda fuori tempo. A proposito del giovane talento dell’Inter, ancora una volta dimostra di sapersi adattare alla partita col passare dei minuti e con una calma che davvero fa impressione vista la giovanissima età e il ruolo cruciale che occupa. Taglia e cuce, senza personalismi ma con sostanza e visione del gioco: chiuderà il primo tempo in grande crescita come già era successo proprio a Bologna in Coppa Italia. Finale senza grandi accadimenti, Mihajlovic sposta Palacio al centro dell’attacco: vuole sfruttare la sua grande esperienza che può finalizzare le giocate di Barrow.

SECONDO TEMPO
Ancora intenti a rivivere l’errore di Giacomelli su quel clamoroso contropiede e il mancato raddoppio di Estevez che si torna in campo e lo Spezia edifica le condizioni migliori per allungare le distanze: il Bologna perde l’ennesima palla a centrocampo e Maggiore guida un contropiede orchestrale con almeno due possibilità di passaggio. Lo spezzino ha, come sempre, i tempi giusti e sceglie di mandare in porta Agudelo che sguscia dentro l’area e col mancino incoccia prima sul palo e poi la schiena di Da Costa, che riesce comunque ad evitare di soccombere di nuovo. Fiscalissimo Giacomelli, ammonisce Agoume per un fallo normale a centrocampo, quello stesso Agoume che si era preso gli applausi degli intimi per una diagonale difensiva perfetta in apertura di ripresa. Mihajlovic cambia il Bologna, non negli uomini ma nel dispositivo tattico: difesa a tre per sfruttare meglio il gioco sulle fasce e portare la superiorità numerica dalla trequarti in su. I pugni di Provedel sono provvidenza pura perché la punizione di Barrow tagliata da sinistro con l’affilato piede destro è insidiosissima e se avesse battuto per terra forse non ci sarebbe stato scampo. E’ un Bologna più convinto, lo si vede da come stanno in campo gli emiliani. Ospiti che rinunciano a Vignato, autore di una prova incoraggiante ma probabilmente sfiancato dalla fatica: è Svenberg il primo cambio deciso da Sinisa.

Lo Spezia non perdona in contropiede: M’bala non perdona. Ma Dominguez la riapre.
Poco dopo lo Spezia si allunga ancora una volta in contropiede con un’altra grande apertura di Maggiore che radiocomanda la palla a Nzola invitandolo al gol da cineteca: coraggioso il suo destro ad incrociare ma l’impatto con la sfera non è all’altezza dell’azione. Italiano è una furia, vede il suo Spezia rannicchiato e teme di subire quel gol che cambierebbe tutto e invece su una ripartenza di Estevez, bravo a togliere di mezzo una respinta di Erlic che poteva far partire Dominguez, lo Spezia raddoppia. Questa volta l’ex Estudiantes mette in moto Agudelo che una volta entrato in area calcia sul secondo palo con Nzola che corregge la traiettoria per il secondo gol personale, il sesto stagionale. Uno abituato a segnare gol difficilissimi, stasera deve ringraziare i compagni per la cena servita sul tavolo. Il cambio che Italiano aveva in serbo arriva dunque dopo il raddoppio: finisce la partita Agudelo che chiude la sua buona partita con la lingua per terra, per inserire il brasiliano Farias. Ci vuole invece l’uscita kamikaze di Da Costa al 23′ per togliere dai piedi del franco-angolano la palla del tris: avrebbe chiuso i giochi ben prima del tempo e invece bisogna soffrire. C’è da soffrire anche perché, mentre la pioggia torna a cadere copiosa, al 26′ il Bologna il gol lo trova davvero: la rete è di Dominguez che trova il destro vincente dall’interno dell’area, mandando in porta il corner di Barrow.

Ingenuo Provedel, Barrow lo vede fuori dai pali e lo fredda da 45 metri. Ma è lui a parare il rigore che evita un ko assurdo.
I cambi dell’ultimo concitato quarto d’ora portano forze fresche: Ricci e Pobega per Agoume ed Estevez nel tentativo di gestire al meglio possibile un finale che si preannuncia infuocato. Si lotta fino all’ultimo pallone con le poche forze rimaste ma lo Spezia non la chiude sulla grande ripartenza di Farias che mette in movimento Nzola il cui taglio al centro sfiora la perfezione ma l’intervento in scivolata di Gyasi non è sufficiente ad inquadrare la porta. La pratica al minuto 41 sarebbe andata in archivio facendo tirare un cittadino sospiro di sollievo e invece no: c’è da viversela senza respirare sino al triplice fischio perché è troppo importante portarla a casa. Ma nel primo dei quattro minuti di recupero la beffa si materializza: Barrow vede Provedel fuori dai pali e indovina una parabola perfetta che si infila sotto la traversa lasciando tutti ammutoliti. Come buttare via le tante belle cose fatte ma non è nemmeno finita: nell’ultimo minuto di recupero Pobega mette giù in area Soriano e Giacomelli, dopo aver consultato il Var concede il rigore al 7′ minuto di recupero. Lo spettro di una beffa indimenticabile aleggia sul vecchio Picco ma Barrow, di nuovo sul dischetto dopo l’errore nel match di Coppa Italia (quel giorno parò Kaprikas) sceglie la soluzione forte e centrale, non sorprendendo un Provedel che si ripete alla grande sul tap-in dello stesso Barrow evitando di far diventare l’esordio nello stadio di Viale Fieschi un disastro.

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