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Per far fronte all'emergenza freddo

Senza fissa dimora ospitati al Montagna. Al vaglio tutte le ipotesi

Don Luca Palei: "Ci stiamo organizzando, la soluzione al campo sportiva è una delle ipotesi e sarà per chi non ha un posto dove andare. Rispondiamo agli appelli degli enti che chiedono il nostro aiuto".

Campo sportivo "Alessandro Montagna"

Un nuovo spazio per i senza fissa dimora al Montagna. Al momento si tratta ancora di un’ipotesi ma potrebbe essere la soluzione ideale per rispondere all’imminente arrivo dell’inverno e che potrebbe rivelarsi un valido alleato per la difesa e la tutela dei più deboli. E’ questa la manovra che Caritas la Spezia potrebbe mettere in campo a fronte dei solleciti che sarebbero arrivati da più parti.
Stando a quanto si apprende del progetto non si tratterà di un centro migranti ma di un’alternativa alla “Locanda del buon samaritano” alla Cittadella della Pace di Pegazzano, che per l’emergenza Covid è stata riorganizzata per garantire il distanziamento per gli ospiti già presenti in struttura, e per dare manforte al centro alla Comunità dell’orto che in questa fase sta offrendo ospitalità ai senza fissa dimora, per la maggior parte italiani e in difficoltà. Al momento si parla di una ventina di moduli abitativi singoli dotati di bagno.
“Siamo ancora nel campo delle ipotesi – ha ribadito don Luca Palei della Caritas diocesana della Spezia -. Ci stiamo solo organizzando, nel miglior modo possibile, per dare un tetto a chi non ce l’ha. Sono tante le persone che ogni anno si rivolgono a noi e noi fedeli a quando ci chiede il papa e come ci insegna la carità cristiana non ci tiriamo indietro. Abbiamo avuti molti solleciti, anche dal Comune, a lavorare insieme per essere vicini agli ultimi e noi, senza dimenticare chi ci offre sempre il proprio aiuto, ci prodighiamo sempre a fare la nostra parte”.
La solidarietà degli spezzini è già partita: “Abbiamo già ricevuto trenta coperte – aggiunge don Luca – e abbiamo un buon numero dei giovani che hanno dato la proprie disponibilità. Non possiamo dimenticare anche chi ci sta donando viveri e si sta occupando dei pasti. Ci stiamo organizzando anche per i servizi mensa senza dimenticare l’emergenza sanitaria in corso per la quale serve la massima attenzione”.
Stando al rapporto sulle povertà diffuso dalla Caritas nazionale: “Analizzando il periodo maggio-settembre del 2019 e confrontandolo con lo stesso periodo del 2020 emerge che da un anno all’altro l’incidenza dei “nuovi poveri” passa dal 31 per cento al 45 per cento: quasi una persona su due che si rivolge alla Caritas lo fa per la prima volta. Aumenta in particolare il peso delle famiglie con minori, delle donne, dei giovani, dei nuclei di italiani che risultano in maggioranza (52 per cento rispetto al 47,9 per cento dello scorso anno) e delle persone in età lavorativa; cala di contro la grave marginalità. A fare la differenza, tuttavia, rispetto allo shock economico del 2008 è il punto dal quale si parte: nell’Italia del pre-pandemia (2019) il numero di poveri assoluti è più che doppio rispetto al 2007, alla vigilia del crollo di Lehman Brothers”.

(foto: repertorio)

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