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Scuola di vela

Dieci anni per ridare vita alla Batteria bassa di Santa Teresa

Progetto di valorizzazione per spingere il trasferimento gratuito dal Demanio al Comune di Lerici.

Planimetria delle murature, immagine di fine '800

Prosegue il percorso dell’amministrazione comunale per la valorizzazione della settecentesca Batteria bassa di Santa Teresa di Lerici. Palazzo civico con una recente delibera ha ulteriormente definito il progetto, precisando ulteriormente gli aspetti del cronoprogramma e della sostenibilità economico finanziaria, così come richiesto dal Tavolo tecnico regionale composto da Soprintendenza e Demanio. L’idea messa nero su bianco dal Comune contempla anche la valorizzazione della Scuola di vela di Santa Teresa, adiacente il forte, attraverso cinque direttrici: recupero e ampliamento della zona ricettiva attuale mediante riqualificazione e restauro della Batteria bassa; riorganizzazione logistica e tecnologica dell’area; rilancio e sviluppo della Scuola di vela attraverso una didattica sempre più qualificata e personalizzata; sviluppo dell’educazione e della cultura del Mare anche mediante lo svolgimento di ulteriori attività legate al mare; promozione territoriale di tutto il comprensorio da Lerici alla Spezia con valorizzazione delle eccellenze locali e collaborazione con enti, istituzioni, scuole di formazione, associazioni sportive.

Il progetto di recupero della Batteria, si legge nell’elaborato, “nasce dalla volontà di restaurare e riqualificare l’ormai da anni abbandonata batteria bassa collocata a monte della scuola e ad essa collegata attraverso una scalinata per aumentare il numero di posti letto e degli spazi laboratoriali per i propri allievi. Il sistema fortificato, ormai svuotato degli originari significati militari, si presenta quindi come una risorsa dotata di grande potenzialità, obiettivo di tale intervento è proprio cogliere e valorizzare tale potenzialità ed evitare che l’abbandono renda del tutto inutilizzabile la struttura”. Un intervento rapido? No, un programma che si pone un orizzone non immediate. Si immagina infatti un lavoro decennale, con questa scansione: 1° anno pulizia dalla vegetazione e rilievi; 2° anno progettazione dell’intervento di riqualificazione; 3° anno messa in sicurezza eventuali dissesti ed interventi di regimazione acque; 4° anno impermeabilizzazioni; 5° e 6° anno interventi di consolidamento e restauro; 7° anno: pavimentazione ed infissi; 8° anno interventi impiantistici; 9° anno costruzione nuovo corpo (laddove era il corpo di guardia e successivamente mensa e deposito viveri) e rifiniture; 10° anno sistemazione aree esterne.

La sostenibilità economico- finanziaria del progetto “prevede l’affidamento della gestione della Scuola di vela Santa Teresa a soggetti privati scelti sulla base di una procedura ad evidenza pubblica a seguito della conclusione della procedura di acquisizione degli immobili”, si legge nelle carte, e “per la realizzazione del programma di valorizzazione si prevedono investimenti in termini di ampliamento e riqualificazione della Scuola di vela Santa Teresa nell’arco dei prossimi 10 anni per un milione di euro che vengono finanziati da risorse di soggetti privati scelti sulla base di una procedura ad evidenza pubblica e/o da risorse pubbliche”. Da corsi e attività della scuola si prevede di ricavare annualmente, nel corso del piano decennale, dai 250mila ai 350mila euro annui; dall’organizzazione di eventi dai 50mila ai 132mila euro annui; più briciole dalle visite e 5mila euro annui come contributo complessivo da parte di enti istituzionali quale Regione e Autorità portuale. Un disegno ambizioso e, come detto, che non si fa dall’oggi al domani, e per le tempistiche di realizzazione, e perché certo non parte domattina, visto che è necessario che prima l’immobile passi dal Demanio al Comune di Lerici. In ogni caso la procedura per il trasferimento gratuito è in corso ed è giocata appunto sul progetto di valorizzazione del bene, illustrato per la prima volta a Soprintendenza e Demanio, nella sua versione originaria, nel novembre 2018.

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