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Cedute temporaneamente

Anfore romane sequestrate, saranno in esposizione al Museo del Castello

Un esportatore ha dichiarato che la propria famiglia ne era in possesso da generazioni, ma non ha potuto fornire alcuna prova o documentazione di questo assunto: così è scattata la denuncia.

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Nell’ambito delle attività di presidio dei confini unionali e nazionali, si collocano i controlli rivolti alla repressione dei traffici illegali di beni artistici e culturali, effettuati congiuntamente dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e dalla Guardia di Finanza, con la collaborazione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. In tale contesto, attraverso l’attività di analisi di rischio eseguita congiuntamente dal personale dell’Ufficio delle Dogane e dalla Guardia di Finanza della Spezia, è stato individuato un container in esportazione contenente 276 colli di “effetti personali” spediti da un privato verso gli Stati Uniti, al cui interno dovevano trovare posto – secondo la documentazione allegata – due non meglio identificate “statue”.

Il container, come già raccontato da CDS (leggi qui), è stato prontamente verificato ed al suo interno, accuratamente imballate, sono state rinvenute due anfore in terracotta, di presumibile interesse archeologico, immediatamente rimosse dal carico e trasferite presso i locali delle Autorità. A seguito dell’invio di dettagliati rilievi fotografici, la Soprintendenza archeologica, Belle Arti e Paesaggio di Genova dichiarava trattarsi di manufatti autentici e risalenti al II e al I secolo a.C., come in seguito confermato dalla perizia dell’archeologo subacqueo della stessa Soprintendenza. L’esportatore ha dichiarato che la propria famiglia era in possesso delle anfore da generazioni, ma non ha potuto fornire alcuna prova o documentazione di questo assunto, come invece previsto dalla normativa in materia.

Le anfore sono state, quindi, poste sotto sequestro e il soggetto esportatore è stato oggetto di denuncia penale per possesso illecito e tentata esportazione di beni di interesse artistico, storico e archeologico, senza attestato di libera circolazione o licenza di esportazione. Oggi, a seguito dell’autorizzazione dell’autorità giudiziaria, le anfore vengono cedute in temporanea custodia al Museo Archeologico del Castello di San Giorgio della Spezia, che ne curerà un’adeguata e sicura esposizione all’interno degli spazi museali. Dalla preziosa collaborazione fra Enti pubblici, la collezione del Museo Archeologico del Comune della Spezia acquisisce così temporaneamente due esemplari di anfore romane (una Dressel 2/4 e una greco-italica), che vanno ad arricchire il percorso museale e le informazioni sulla vita quotidiana in età romana e regalerà un ulteriore motivo ai cittadini e alle scuole per visitare il Museo Archeologico e conoscere da vicino la storia antica nella sua complessità.

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