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Cinque anni di atti

Binari in porto, finalmente approvato il progetto esecutivo

Dopo mille intoppi, peripezie, variazioni normative e sorprese l'Ati che si è aggiudicata l'appalto integrato ha concluso la progettazione. Ora non "rimane" che avviare i lavori.

I fasci di binari in porto

Via libera al progetto esecutivo per il trasferimento dei binari e il potenziamento degli impianti ferroviari della stazione portuale di “La Spezia Marittima”. La conclusione dell’iter, firmata nei giorni scorsi dal presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Orientale, arriva dopo ben cinque anni dalla validazione del primo progetto definitivo, redatto dall’ingegner Angelo Pezzati, ad opera dell’allora Responsabile unico del procedimento, Franco Pomo (nel frattempo andato in pensione).
Nell’aprile del 2016 l’allora presidente Lorenzo Forcieri aveva approvato anche il quadro economico e l’impegno di spesa relativi alla progettazione esecutiva e alla realizzazione dei lavori sulla base di quanto previsto nel Piano regolatore portuale, per un importo complessivo pari ad 38.976.098,97 euro.
Mentre Via del Molo lanciava la gara per l’affidamento dell’intervento, nell’agosto dello stesso anno il Cipe dava il suo ok al progetto e al finanziamento (leggi qui), aggiungendo però numerose osservazioni e prescrizioni riprese anche dal parere rilasciato precedentemente dal Consiglio superiore dei lavori pubblici.
Trascorse un anno prima che la Corte dei conti registrasse la pratica e solo nel settembre del 2017 ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e Adsp strinsero l’accordo con il quale venivano regolati i rapporti tra le due amministrazioni per l’erogazione del finanziamento.
Dopo due mesi la presidente Roncallo firmò il decreto di aggiudicazione dell’appalto integrato a favore dell’Ati costituita da Clf quale capogruppo mandataria e da Edilizia Tirrena, Sifel, Dr Ferroviaria Italia, Edilgroup e Icam quali mandanti, con un ribasso offerto sull’importo a base d’asta pari al 14,58 per cento del totale.
Mentre la pratica proseguiva il suo cammino, l’ingegner Pomo, come detto, veniva collocato in quiescenza e il ruolo di Rup veniva affidato all’ingegner Fabrizio Simonelli.
La stipula del contratto d’appalto avvenne l’11 aprile, trascorsi i sei mesi per la presentazione di possibili ricorsi, per un importo complessivo per la progettazione esecutiva e la realizzazione dei lavori pari a 26.683.454,89 euro, di cui 23.966.148,89 per i lavori, 2.350.000 per la sicurezza di cantiere e 367.306,00 per la progettazione esecutiva delle opere, che avrebbe dovuto tener conto e accogliere le prescrizioni e le raccomandazioni del Cipe.
Per questo la redazione della progettazione esecutiva degli interventi ha richiesto diverse fasi di approfondimento volte sia ad adeguare il progetto definitivo alle prescrizioni, introducendo tra l’altro due binari di lunghezza pari a 750 metri, sia a sviluppare il progetto esecutivo in conformità alle novità normative e regolamentari introdotte con le Norme tecniche per le costruzioni nel 2018 e con le disposizioni afferenti lo specifico ambito ferroviario introdotte tra il 2017 ed il 2019.

Ne è derivata la necessità di nuovi nulla osta e a tal fine, il 19 aprile 2019, è stata perfezionata la nuova Intesa Stato-Regione ed è stata in seguito rilasciata l’autorizzazione idraulica alla sistemazione dei canali Rossano e Cappelletto.
L’Ati intanto procedeva con la progettazione esecutiva che veniva presentata all’Authority in due tranche, con una prima trasmissione il 15 novembre 2019 e una seconda il 27 dello stesso mese.
Poche settimane e in Via del Molo sono arrivate la verifica di Bureau Veritas e l’approvazione di Rfi, seppure, entrambe, con alcune ulteriori prescrizioni e raccomandazioni.
Si sono quindi susseguite diverse interlocuzioni tra il Rup e l’Ati, che hanno condotto ad una stesura finale del progetto esecutivo solamente il 2 luglio scorso, con parere di conformità da parte dell’ingegner Pezzati giunto alcuni giorni dopo.
Dalla relazione si può evincere, in particolare, come le modifiche introdotte nel progetto esecutivo siano scaturite dalla necessità di adeguare il progetto definitivo a prescrizioni intervenute in sede di approvazione Cipe, nonché a norme e regolamenti, in particolare in materia di infrastrutture ed impianti ferroviari, entrati in vigore successivamente a detta approvazione e che, pertanto, è parso giustificato riferire dette modifiche alle motivazioni previste dalla legge. Al fine di definire gli aspetti tecnico-economici delle integrazioni e delle modificazioni introdotte dal progetto esecutivo, è stato redatto il verbale per concordare nuovi prezzi afferenti a lavorazioni non previste nel progetto definitivo posto a base di gara: cosa che ha comportato, tra l’altro, una riduzione dell’importo complessivo proposto dall’Ati pari ad 2.257.981,34 euro. L’importo dei lavori è così sceso a 33.565.130,68 euro, ma l’incremento dell’importo di contratto, pari a 6.881.675,79 euro e corrispondente al 25,79 per cento della somma originaria, non comporta, nel suo complesso, variazione del quadro economico di progetto già approvato nell’aprile del 2016, in quanto i maggiori oneri per lavori sono compensati dai fondi posti a disposizione dell’amministrazione per imprevisti o derivanti da economie da ribasso d’asta.

Un cammino tortuoso e ricco di imprevisti, giunto finalmente alla fine. O, quanto meno, all’inizio dei lavori…

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