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"cittadini di serie b?"

Marinella, Castagna (Pd): "Sindaca cerca scappatoie pilatesche"

La vice segretaria Dem sarzanese: "La delibera che approvava quei requisiti anomali per la partecipazione alla gara va ascritta alla giunta, come la decisione di preferire il parere di Caso".

Francesca Castagna

“La sindaca Ponzanelli sta compiendo sforzi sovrumani – sulla questione affidamento della spiaggia libera e parcheggi nel retrospiaggia a Marinella – per riuscire nello stesso tempo a tenere al riparo se stessa, la sua amministrazione e, nei limiti del possibile, i suoi dirigenti da qualche fastidiosa complicazione, ma insieme anche perché sia consentito a Marinella Beach, affittuaria del retrospiaggia e affidataria dal Comune della spiaggia libera a corrispettivo zero, di non trasformare questa vicenda sarzanese in una Caporetto finanziaria”. Lo afferma in una nota Francesca Castagna, vice segretario del Pd di Sarzana. “Ma l’impresa della Sindaca – continua l’esponente dell’Assemblea nazionale Pd – appare titanica. Così, davanti a tutte le opposizioni unite che la inchiodano indicando ben nove anomalie nella vicenda ovvero nove profili di possibile ‘indulgenza’ nei confronti di Marinella Beach, lei risponde che “è tutto regolare”: l’odierno utilizzo a parcheggio del retrospiaggia da parte di Marinella Beach troverebbe la sua giustificazione in una concessione edilizia rilasciata nel lontano 1997, si badi bene non a Marinella Beach ma a Marinella spa (erede del Monte dei Paschi’). La tesi è aberrante. Diamo uno sguardo alle cose che non vanno”.

E qui la vice segretaria si produce in un lungo elenco a sostegno della sua tesi: “La concessione del 97 è pacificamente decaduta; nel frattempo è stato approvato il Piano Spiagge che ha confermato per quell’area la destinazione agricola travolgendo ogni difforme provvedimento concessorio (circostanza certamente nota alla sindaca); Marinella Beach è affittuaria da Marinella spa solo della nuda area, non di una azienda o di un ramo di azienda, onde la concessione del 97 non può essere pacificamente utilizzata da Marinella Beach; la stessa amministrazione Ponzanelli, lo scorso anno, negò il diritto di utilizzare a parcheggio il retrospiaggia ad un consorzio di balneatori locali e alla società Olmo (braccio imprenditoriale della benemerita Pubblica Assistenza di Sarzana) e motivo’ tale diniego proprio con la natura urbanisticamente agricola di quelle aree (salvo tollerare, nonostante denunce ed esposti, che un Bagno installasse e gestisse su aree omogenee parcheggi per l’intera stagione). I primi due rilievi sono oggettivi e inoppugnabili. Sul terzo la Sindaca ha provato a sostenere che l’anno scorso la società Olmo non ottenne il parcheggio per vizi procedurali, ma i legali rappresentanti della stessa Olmo e del Consorzio dei balneatori hanno viceversa ricordato e riferito pubblicamente che l’uso a parcheggio fu loro inibito ‘perché l’area era agricola’…”.

“Infine – conclude Castagna -, la Ponzanelli prova a ribaltare elegantemente ogni possibile sua responsabilità sulla ‘struttura tecnica del Comune’. Ma anche tale pilatesca scappatoia non regge: la delibera che prevedeva quegli anomali requisiti di partecipazione alla gara è della Giunta, così come alla Giunta va ascritto il ritardo nel deliberare di emettere il bando per la gestione della spiaggia (cosa si attendeva? Forse che la Marinella Beach diventasse operativa e magari acquistasse il retrospiaggia?). La decisione di conformarsi al curioso parere del Dirigente Caso anziché a quello – più ragionevole – dell’avvocato civico è stata una scelta dell’Amministrazione; Emilio Iacopi, la cui consorte – insieme a due suoi lontani cugini – ha il controllo di Marinella Beach, era il capogruppo del più forte partito della maggioranza consiliare che sostiene la Sindaca, con uno smodato e risalente interesse per le spiagge, non un ignaro, sprovveduto passante; la mancata repressione, sulla spiaggia libera e nel retrospiaggia, delle conclamate violazioni degli accordi nel primo caso e degli enormi abusi, segnalati da più parti, nel secondo caso è scelta ‘politica’ che attiene squisitamente alla responsabilità del Sindaco e degli assessori competenti; idem dicasi, all’inverso, per l’insensato accanimento contro la cooperativa Olmo, che fa risaltare in modo macroscopico la carenza di imparzialità dell’Amministrazione fra i diversi soggetti operanti in quell’area; la comprovata attivazione in sede politica perché sulle spiagge libere si potessero allestire chioschi a dispetto del divieto è stata una iniziativa della Sindaca, non certo dei suoi funzionari; ed infine atterranno alla responsabilità politica dell’amministrazione, e non certo a qualche funzionario che si immola per fare il parafulmine, le scelte sul destino urbanistico delle aree a monte. Ma questa amministrazione – si chiedono i cittadini – non doveva ripristinare la legalità, alzare il vessillo della trasparenza e tutelare indistintamente gli interessi di tutti i suoi cittadini? Oppure ci sono cittadini di serie B?”.