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Impegno collettivo

Riapre tutto, ma non disperdiamo nell’ambiente guanti e mascherine

Sanzioni da 300 a 3mila euro per chi abbandonerà i dpi nell'ambiente, mentre Acam spiega come fare a smaltirli in modo corretto. Ecco perché non farlo può essere pericoloso.

Corso Cavour

Chi sarà sorpreso a gettare la mascherina a terra dopo averla utilizzata incorrerà in una sanzione da 300 a 3mila euro: il dispositivo di protezione, infatti, oltre a essere un rifiuto, potrebbe essere considerato potenzialmente infetto quindi va gettato in sacchi per i rifiuti chiusi e depositati nella raccolta indifferenziata. C’è scritto a chiare lettere nell’ultima ordinanza firmata dal presidente della Regione Liguria Giovanni Toti per arginare un malcostume che, purtroppo, si è già verificato in più occasione e che potrebbe aumentare con la riapertura, da oggi, di tanti esercizi finora rimasti chiusi.

Nel frattempo Acam Ambiente rende note le indicazioni dell’ISS per lo smaltimento corretto dei dpi: “Guanti usati, mascherine usate, fazzoletti, rotoli di carta, teli monouso, tute a perdere devono essere considerati rifiuti indifferenziati e pertanto raccolti e conferiti in tale circuito di raccolta”. Anche l’azienda di Via Picco ricorda che “guanti, mascherine, fazzoletti usati non devono essere dispersi nell’ambiente, ma raccolti e conferiti nei contenitori dei rifiuti indifferenziati ove presenti, nei cestini stradali, nei raccoglitori dei rifiuti”, avendo l’avvertenza, per i guanti, di rivoltarli uno dentro all’altro e, per le mascherine, di utilizzare gli elastici per richiuderle a pacchetto.

“Aiutateci a mantenere puliti e sicuri i luoghi dove viviamo” – è l’appello di Acam Ambiente. La dispersione nell’ambiente di guanti, mascherine ed altri presidi, oltre a configurare un comportamento di abbandono incontrollato di rifiuti che viene sanzionato dalla normativa vigente, costituisce un pericolo per l’igiene collettiva e costringe gli operatori ambientali a bonificare i luoghi con aggravio di costi e rischi.

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