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Il 36% degli italiani le vorrebbe a casa

‘Mamme’ al lavoro, a Spezia quasi 7 su 10

Il valore percentuale più alto rispetto alle altre province liguri.

Ufficio green

Mentre il marito lavora, è meglio che la moglie restia a casa a occuparsi dei figli piccoli. Questo secondo il 36 per cento degli italiani: lo dice il sondaggio realizzato da Ipsos per Laboratorio futuro, inserito nell’indagine Covid: un Paese in bilico tra rischi e opportunità, a cura di Tiziana Ferrario e Paolo Profeta. Il medesimo sondaggio spiega che il 33 per cento non è d’accordo col fatto che, quando papà è in ufficio o in cantiere, mamma sia meglio che stia tra le mura domestiche, mentre il restante 31 per cento non sa esprimersi in merito. “Oggi più che mai l’emergenza Coronavirus ci mette di fronte alla sostenibilità delle scelte finanziarie, alla gestione del rischio, alla possibilità di affrontare un futuro incerto. Le donne sono sicuramente più deboli degli uomini sotto questo aspetto. La scarsa presenza delle donne nel mercato del lavoro e il loro livello di reddito inferiore agli uomini si riflette in una gestione asimmetrica tra uomini e donne del denaro e del potere economico. Basti pensare che il gap tra uomini e donne in possesso di un conto corrente si sta riducendo ma non è chiuso. Secondo i dati Global Findex in Finlandia e Danimarca la percentuale di uomini e donne titolari di un conto corrente è uguale. In Bulgaria, Polonia, Svezia, Austria, Belgio e Germania le donne superano gli uomini. In Italia invece il gap a favore degli uomini è di circa il 4,5 per cento”, si spiega nella ricerca.

Riflessioni, queste, che si legano strettamente ai dati inerenti l’occupazione femminile, in particolare delle mamme con figli bambini o appena adolescenti. Numeri di questo tipo sono quelli proposti da un interessante studio di Infodata-IlSole24Ore, effettuato in questo momento caratterizzato – come vuole la Fase 2 – da un progressivo ritorno al lavoro da parte degli italiani. C’è chi è al pezzo da un po’, altri aspetteranno con ogni probabilità giugno, con la speranza che il contagio non rialzi la cresta, speranza legata in gran parte alla responsabilità della cittadinanza. Ebbene, IlSole spiega che nello Spezzino – dato Istati – è occupato il 66.5 per cento delle donne d’età tra i 25 e i 44 anni, cioè, approssimativamente, la fascia delle mamme di figli piccoli. E alla Spezia e provincia la popolazione degli under 14 rappresenta il 10.5 per cento della popolazione totale, che ammonta a circa 220mila unità. La percentuale di donne lavoratrici tra i 25 e i 44 anni è la più alta della Liguria, sebbene Genova sia seconda per meno di un punto e mezzo percentuale. Il valore più alto in Italia è quello della provincia di Lecco (78.6 per cento), quello più basso lo si trova a Reggio Calabria (26.9 per cento). I vicini di Massa Carrara fanno registrare un 64.1 per cento di ‘mamme’ lavoratrici. Ed è chiaro che, più le mamme – e i papà, dei quali forse erroneamente si dà per scontato siano tutti al lavoro – sono occupate, più sono attenti gli sguardi all’evolversi della situazione scuole. Perché va bene la didattica online, ma c’è anche, semplicemente, il grande tema dei figlioli ‘incustoditi’.

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