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"Bergoglio e Mattarella esempi di rettitudine nella difficoltà"

"Il nostro Papa"

Finalmente il covid-19 si è presentato: “Sono il primo virus di vostra conoscenza che si propaga a respirazione. Non preoccupatevi ho una grande capacità espansiva in fase di contagio ma il 90% se la cava ordinariamente. Datevi da fare per sperimentare un vaccino.” Tanta trasparenza meritava un’adeguata risposta, infatti il sistema accademico-sanitario pubblico resosi conto della pericolosità di quanto si stava manifestando e con l’ausilio dominante di giovani ricercatori precari ha con immediatezza individuato le mappe genetiche del ceppo italiano, un pauroso mostricciatolo. Bene!
Proprio per gradire ritengo utile prendere in esame una citazione di A. Schopenhauer nella quale si evidenzia quanto la salute sia prevalente in un possibile stato di felicità portando come esempio che “un mendicante sano è più felice di un re malato.” Vivendo in un contesto dove prevale un digitale più o meno social siamo obbligati a prendere atto che quando si sente il respiro aggressivo di un virus regale buona parte di chi pensa di poter comprare tutto va nel panico. I morti sul lavoro, i morti sulle strade, i morti per inquinamento o qualsiasi altro “evento climatico o naturale” spariscono dalle prime pagine, dalle scalette televisive e da tutti i mezzi d’informazione. Rimane qualche soggetto che continua a proporre solo i migranti come pericolo e paura. Le atrocità delle guerre permanenti in medio oriente non trovano interesse che in coloro che vivono ogni tipo di guerra con passione.
I malpensanti si chiedono: “Perché l’Europa aiuta la Grecia ed altri Stati europei all’accoglienza di chi fugge dalla guerra in Siria, pur sapendo che migliaia di questi rifugiati,dietro compenso, erano stati presi in carico dalla Turchia?”. Inutile rispondere. L’immigrato non è un virus, non è sufficiente un vaccino per arrestare una immigrazione di massa. E’ senza dubbio un problema da affrontare globalmente come il virus, senza nazionalismi o sovranismi di sorta. La stirpe dei corona virus ha palesemente dimostrato come fa presto a prendere strada l’isolamento nei confronti delle popolazioni in difficoltà. Oggi gli italiani sono oggetto di rifiuto in una gran parte del mondo perché portatori di un virus maratoneta e contagiosamente aggressivo. Questo sta stressando l’Italia sotto ogni punto di vista. Non è più tempo di paure governabili, tutti si devono rendere conto di quanti danni può produrre la paura determinata da un minuscolo virus. Anche in questa occasione abbiamo dovuto prendere atto che non c’è corrispondenza tra gli eletti e la loro debolissima narrazione sempre elettorale basata su un presunto impegno collettivo in grado di garantire ricchezza e benessere a tutti. Non è e non sarà mai così. Ne discende che la salute è un bene troppo prezioso per lasciarlo nelle mani di chi vuol trarne profitto.

Forse a qualcuno è bastato fare i conti con il covid-19 per capire l’importanza della sanità pubblica. L’epidemia (speriamo si fermi lì) passerà e sarà dimenticata come tante altre cose ma, se la mobilità globale può veicolare ogni specie di virus, batteri o quant’altro utilizzando anche l’animale uomo, i politici forniti di adeguata salute mentale e un QI all’altezza della situazione dovranno cimentarsi sui terreni propri di una “nuova modernità”. Nei momenti difficili è impossibile dimenticare Francesco Bergoglio e Sergio Mattarella, esempi di rettitudine e tra le pochissime persone che possono vantare una ragionata-volontà di ricoprire con onore gli importanti ruoli che sono stati a loro affidati. Sembrano guidati dal sintomo-patologico di una pandemia dell’uguaglianza e della solidarietà, nel rispetto di una più equa distribuzione della ricchezza totale. Buona e lunga VITA a Francesco e Sergio.

Fuori onda l’educato e diplomatico regnante Covid-19, dall’alto della sua esperienza, ci ha voluto informare sui mutamenti planetari dicendo. “Credo sappiate che storme di cavallette stanno divorando a tonnellate interi territori, le cimici asiatiche vi hanno distrutto molta produzione agricola, la xylella fastidiosa ha iniziato con gli olivi in Puglia e non mostra intenzione di fermarsi, la peste suina ha massacrato in un anno 400 ml di maialini, la sars-cov si mostrò nel 2002 e poi ebola, asiatica ecc.ecc. Di fronte a questo scenario non vedo comportamenti umani improntati alla prevenzione di tanti disastri . Per esempio, l’eccessivo consumismo può annoverarsi tra le cause del cambiamento climatico che sta mutando gli abitanti del pianeta? Potreste trovarvi senza alimenti vegetali (distrutti da diserbanti e/o batteri altamente nocivi) senza potervi nutrire dei vostri prediletti animali, morti infettati a milioni. Rimarrebbero
in vita animali che ora considerate schifosi, ma un domani? Pensando alla vostra cura ho sentito dire che come sanità non state tanto bene, vi raccomando di attrezzarvi dovutamente nella terapia intensiva ”. Microfono spento!

Arturo Fortunati

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