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Sette viaggi al giorno tra il porto e il rigassificatore

GNL Italia presenta al Ministero dell'ambiente il progetto per trasportare via chiatta fino 28 autobotti al giorno per e da Panigaglia. Inquinamento acustico "nei rispetto dei limiti".

Panigaglia, arrivano chiatte e camion

Una chiatta che attraversa il golfo tra la zona del porto commerciale e la Baia di Panigaglia: sette viaggi giornalieri andata e ritorno da levante a ponente e viceversa con orario di lavoro tra le 6 mattina e le 22 di sera. Questa indicativamente la mole di traffico aggiuntiva che si prospetta con il nuovo servizio di caricamento autocisterne implementato presso il rigassificatore di GNL Italia per il quale l’azienda ha presentato al Ministero dell’ambiente istanza di assoggettabilità alla VIA. Su ognuna di queste unità troveranno posto fino a quattro autocisterne con capacità tra 20 e 60 metri cubi. Arriveranno vuote e ripartiranno piene.
Il punto di imbarco dei camion sarà il porto commerciale, probabilmente il Molo Fornelli o il Terminal del Golfo, in coabitazione con le operazioni di movimentazione container. Sarebbero in corso da qualche tempo contatti tra la Snam e i terminalisti del porto per trovare una soluzione di coabitazione. I camion, che i documenti presentati da GNL Italia ipotizzano fino a 28 al giorno, arriveranno in città quindi tramite il raccordo autostradale per poi impegnare uno dei due varchi di Via San Bartolomeo. Il trasbordo via mare tra le due coste del golfo prenderebbe qualche decina di minuti.
Dal punto di sbarco all’interno dell’area del rigassificatore al punto di carico del GNL il tragitto è invece di circa 600 metri lineari. In mezzo anche un’area di sosta per le autobotti. Le opere all’interno dell’impianto prevedono quattro baie di carico coperte, quindi dotate di pensilina, e tre pompe di rilancio, di cui una di riserva. L’area cruciale del nuovo servizio sorgerebbe proprio ai piedi dei due grandi serbatoi da 50mila metri cubi. Fatto il pieno, si affronta il tragitto inverso con sbarco al porto e da lì il viaggio su strada verso le destinazioni assegnate che possono essere distributori per autotrazione o depositi costieri.

Tra il 4 e il 19 settembre 2019 due ingegneri di Carrara hanno svolto per conto di GNL Italia la “Valutazione previsionale di impatto acustico” per calcolare l’aggravio di inquinamento acustico previsto all’interno della Baia di Panigalia. Secondo le loro conclusioni “le modifiche impiantistiche non mutano in modo rilevante il clima acustico nell’area di indagine, garantendo il rispetto dei limiti di emissione e dei limiti assoluti di immissione”. Per i loro calcoli hanno piazzato sette microfoni disseminati lungo l’arco dell’insenatura tra Punta Fezzano e Punta Pezzino. Raccolti i dati sulla rumorosità attuale – sostanzialmente derivante dal traffico automobilistico sulla Napoleonica tra il capoluogo e Porto Venere e l’attività stessa del rigassificatore – vi hanno aggiunto una stima sull’impatto che avrebbero i camion durante i loro spostamenti all’interno dell’impianto industriale e le operazioni di caricamento, che dovrebbe durare un’ora e mezza per autobotte.
Il punto più critico si rivela “una palazzina di abitazione posta al confine dell’area dell’insediamento industriale, in prossimità del bivio esistente tra la SS 530 La Spezia-Portovenere e la strada privata di accesso allo stabilimento, sul lato Nord del medesimo (verso Punta del Fezzano)”. Secondo lo studio: “Tutti gli altri recettori che possono essere considerati come abitativi e che sono posti nelle zone esterne all’area dello stabilimento, oltre a risultare completamente schermati dai rilievi collinari che delimitano a Nord-Est ed a Sud-Ovest il sito dello Stabilimento medesimo, si trovano comunque a distanze assai maggiori e sono pertanto soggetti ad immissioni rumorose da parte delle attività e degli impianti dell’insediamento industriale di entità nettamente inferiore”.

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