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Nel fumetto "psycho"

Il 2020 immaginato dal Professor Bad Trip è pura attualità

Nel 1996 l'indimenticato artista spezzino Gianluca Lerici aveva pensato ad un futuro distopico fatto di aria irrespirabile, videosorveglianza e privacy violata.

autoritratto Bad Trip

Se ancora oggi Gianluca Lerici – Professor Bad Trip viene ricordato e riconosciuto come uno degli artisti più importanti della scena underground, è anche per la sua capacità di anticipare stili e contenuti di un’espressione artistica andata ben oltre l’illustrazione. Un tratto inconfondibile quello dell’artista spezzino mancato prematuramente nel 2006 e un talento visionario, capace di colpire e influenzare con le sue opere anche i più giovani, come hanno dimostrato le numerose mostre a lui dedicate negli ultimi anni, da Sarzana alla Spezia, Carrara e numerose altre città. Per un’eredità fatta anche di fanzine, copertine, video e oggetti che lo hanno consacrato come uno dei personaggi più influenti della controcultura italiana.

Un ricordo quello di “Bad Trip” curiosamente rispolverato in questi primi giorni del 2020 grazie a social come Twitter, Instagram e Facebook dove in tantissimi hanno riproposto alcune tavole del suo “Psycho” – ambientato proprio in questo anno – pubblicato autonomamente nel 1996 con Comicland e poi ristampato da Eris Edizioni nel 2017 (qui).

In molti infatti hanno potuto constatare come il futuro distopico immaginato da Lerici a fine Millennio si sia del tutto concretizzato. “Tutti a parlar male degli Anni Ottanta – dice infatti il protagonista – vedrete nel 2020” e così “L’atmosfera irrespirabile” anticipata dall’autore si ricollega subito ai cambiamenti climatici e all’inquinamento. “La gente blindata nelle proprie case, plagiata dalla virtual-tele-vision” rappresenta molto bene gli effetti sui rapporti sociali di Internet e dei social capaci, se vogliamo, anche di influenzare le masse come “la robopolizia che laverà il cervello ai liberi pensatori” citata da Bad Trip.
Allo stesso modo le “telecamere ovunque che spieranno le vostre azioni” riportano alla videosorveglianza identificata come unica soluzione per la sicurezza urbana, mentre i riferimenti a “microfoni nascosti” e “psichosonde” capaci di leggere il pensiero riportano inevitabilmente al tema della privacy nell’era digitale. “Peggio di Orwell!” esclama Gianluca Lerici il quale ritraendosi aggiunge “l’atmosfera ideale per disegnare fumetti psichoparanoidi”. Anticipazioni di un futuro diventato amara realtà.

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