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Politica

"Consiglio comunale viziato, andiamo dal Prefetto"

L'opposizione santostefanese vuole rivolgersi alla massima autorità provinciale per la gestione della civica assemblea. Aula abbandonata in massa, numero legale recuperato in extremis.

Santo Stefano, consiglio 'svuotato'

“Questo consiglio comunale è viziato, ci rivolgeremo al Prefetto”. Queste le parole arrivate ieri in consiglio comunale dall’opposizione di Santo Stefano di Magra. Il nodo della questione lo ha illustrato in apertura di seduta l’ex consigliere di maggioranza Paola Lazzoni, oggi esponente del gruppo di destra ‘Insieme per voltare pagina’: “Lo scorso consiglio è stato sospeso, oggi tutte le pratiche avrebbero dovuto essere ricomprese nell’ordine del giorno, come recita l’articolo 41 del regolamento. Invece ne manca una. Le pratiche non possono scomparire, cosa siamo, Silvan? C’è stata una violazione”, ha affermato. E la pratica mancante è nientemeno che quella che ha portato allo stop della precedente assemblea, cioè la proposta di riqualificazione del Parco 2 giugno sulla quale c’è frizione tra l’ala Pd (di cui fa parte il sindaco Paola Sisti) e quella renziana della maggioranza di centrosinistra.

Il segretario comunale Marina Del Ry ha replicato affermando che l’assemblea del 30 novembre non è stata sospesa seguendo l’articolo 41, ma il 37. “Da verbale – ha detto la dott.ssa Del Ry – leggiamo che ai sensi dell’articolo 37 è stata votata la sospensione delle pratiche, rinviandole ad altra adunanza, non necessariamente quella immediatamente successiva. Mentre l’articolo 41 consente al presidente del consiglio comunale (in questo caso il sindaco, ndr) di sospendere la seduta per l’impossibilità di procedere con le pratiche successive, senza votare. Non ci sono aspetti di illegittimità secondo la mia interpretazione”. La prima cittadina Sisti è tornata sul merito delle ragioni che un mese fa hanno reso necessaria l’interruzione della discussione: “C’era bisogno di fare una verifica interna alla maggioranza – ha dichiarato -, che è iniziata e che si concluderà nei primi quindici giorni di gennaio. Si tratta di una normale procedura democratica. Una volta conclusa, la pratica sospesa tornerà in consiglio. Non è sparita, non è costume dell’amministrazione e dei funzionari far sparire pratiche. Se volete rivolgervi al Prefetto siete liberi di farlo”.

Lazzoni ha replicato dicendo che “i problemi della maggioranza non possono bloccare un comune” e ha ribadito che “lo scorso consiglio abbiamo votato la sospensione della seduta non delle pratiche”. “Se il problema era una pratica, perché sono state sospese anche le altre?”, ha osservato il capogruppo di ‘Insieme per voltare pagina’ Emilio Ratti, mentre Francesco Ponzanelli, capogruppo di ‘Santo Stefano popolare’, ha rilevato che “l’articolo 37 al comma 4 prevede che il consiglio si pronunci sulla durata della sospensione, invece non sappiamo quando la pratica verrà trattata: questo punto è stato saltato”. Tutti temi che hanno portato l’opposizione, prima il consigliere Lazzoni, poi il collega Ponzanelli, ad assicurare che l’accaduto sarà sottoposto al Prefetto. Inoltre i cinque consiglieri della minoranza hanno lasciato l’aula per non partecipare a una seduta a loro parere viziata in caso di un pronunciamento di Sua eccellenza che sancisca irregolarità nella gestione del consiglio.

Ai banchi della massima assemblea civica sono quindi rimasti soltanto gli esponenti della maggioranza, ma non abbastanza per avere il numero legale, viste le assenze, entrambe giustificate, dell’assessore Jacopo Alberghi e del consigliere Enrica Ruscelli. Ma, dopo qualche minuto di stallo, è stato possibile ripartire grazie al tempestivo arrivo della menzionata Ruscelli, che ha lasciato il lavoro per raggiungere l’Opificio e consentire la prosecuzione dei lavori, in particolare la votazione della revisione ordinaria delle partecipazioni, passata senza intoppi. Poi è stata unanimemente votata la sospensione delle restanti pratiche all’ordine del giorno, cioè tre iniziative della non più presente opposizione e un ordine del giorno di sapore ambientale avanzato dai consiglieri Stelitano e Zangani, in merito al quale l’ex capogruppo di maggioranza ha depositato alcuni emendamenti.

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