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Luni, cittadinanza onoraria alla senatrice a vita Liliana Segre

Liliana Segre e Sergio Mattarella

“Liliana Segre rappresenta con la sua storia e il suo agire un simbolo un esempio tanto da indurre il Presidente Mattarella a nominarla senatrice a vita “per aver illustrato la Patria con altissimi meriti nel campo sociale”. Per questo motivo il Comune di Luni le conferirà la cittadinanza onoraria. La notizia arriva da una delibera del Comune, passata con voti 11 favorevoli all’unamimità, che ripercorre la storia dolorosa e importante della senatrice a vita che negli ultimi tempi è stata minacciata dal mondo social. “Liliana Segre – si legge – ha continuato in tutti questi anni pubblicamente a esaminare e scandagliare la storia e la contemporaneità promuovendo campagne per i diritti umani e per debellare il razzismo e l’antisemitismo che, secondo la Segre, ‘non sono mai sopiti, solo che si preferiva nel dopoguerra della ritrovata democrazia non esprimerlo. Oggi è passato tanto tempo, quasi tutti i testimoni sono morti e il razzismo è tornato fuori così come l’indifferenza generale, uguale oggi come allora quando i senza nome eravamo noi ebrei’”.

Liliana Segre è nata nel 1930 a Milano rimase vittima delle leggi razziali fasciste all’età di solo 8 anni, nel settembre del 1938 fu costretta ad abbandonare la scuola elementare per trascorrere con alcuni familiari un lungo periodo in fuga dalle persecuzioni razziste fu bloccata al confine il 7 dicembre 1943, trasferita in Italia e tratta in arresto nei pressi di Varese venne condotta in diverse carceri lombarde, fino a San Vittore a Milano dove rimase detenuta per 40 giorni, in quel Quinto
raggio che il fascismo aveva destinato agli ebrei. Il 30 gennaio 1944 venne deportata con il padre in Germania, dal “Binario 21” della Stazione Centrale di Milano, dopo una breve sosta nel campo di transito di Fossoli arrivò al campo di concentramento di Birkenau-Aushwitz il 6 febbraio e internata nella sezione femminile, il padre morì nell’aprile, mentre i nonni paterni deportati ad Auschwitz a maggio, furono uccisi poco dopo il loro arrivo. Fu liberata il 1° maggio 1945, dopo l’occupazione del campo di Malchow da parte dell’Armata rossa tornando a Milano solo nell’agosto 1945. Liliana Segre è una dei 25 sopravvissuti dei 776 bambini italiani di età inferiore ai 14 anni che furono deportati nel campo di concentramento di Auschwitz. Nel 1990, dopo 45 anni di silenzio sulla sua storia personale, decise di partecipare ad alcuni incontri con gli studenti delle scuole di Milano portando la sua testimonianza di ex deportata, diventando una testimone importantissima per l’Italia.

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