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"dopo simonetti idee poco chiare"

Peracchini: "Calata Paita, ritardi che bloccano il futuro"

Il sindaco torna anche sul licenziamento in Lsct: "Bisogna recuperare l'attenzione che era propria del vecchio gruppo dirigente".

Conferenza di fine anno Comune della Spezia

“Assieme all’assessore abbiamo sollecitato e chiesto di fare un protocollo che prevede una data certa per la restituzione di Calata Paita”. Sono le parole del sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini nel corso dell’incontro di fine anno con la stampa che si è tenuto questa mattina al Museo Lia. Oltre focus sul 2019 e al passaggio su Enel e ospedale, c’è stato un focus sulle grandi infrastrutture legate a Waterfront, stazione ferroviaria di Migliarina e la recente vicenda Contship. “Abbiamo grandi obiettivi per la realizzazione del Waterfront e del Migliarina Cinque Terre Express – ha detto il sindaco -. Voi sapete che c’è un filo rosso che collega tutti i progetti per la Spezia del futuro. Io ho fatto anche qualche battuta su Contship e su Calata Paita che deve essere assolutamente restituita alla città. E’ stata data in concessione a Contship per 53 anni e dovrà essere restituita alla fine dell’ampliamento. Il fatto che dopo quattro anni e mezzo non sia ancora stato fatto un bando (per l’allargamento del Molo Garibaldi, ndr) non fa piacere agli spezzini. In me crea preoccupazione, blocca il nostro futuro. Gli investitori stanno aspettando questa data e vogliono sapere se il nostro Paese può essere destinatario di investimenti importanti. Più tempo si perde meno possibilità si hanno di intraprendere un nuovo cammino”. L’ampliamento del Molo Garibaldi è propedeutico alla liberazione di Calata Paita, operazione a sua volta necessaria per andare a realizzare la nuova stazione crocieristica.

Peracchini è tornato anche sull’annunciato licenziamento in Lsct: “E’ un tema delicato e ci si può fare del male. Io ho vissuto la crescita di Contship, in un altro ruolo. Era un’azienda che metteva al primo posto le persone. Avevamo una produttività più alta di Singapore. Dalla morte di Simonetti io vedo una realtà che forse non ha ancora le idee chiare. Guardiamo i fatti: l’abbandono di Livorno, di Gioia Tauro , i pochi investimenti sulla Spezia. Questo ci preoccupa. Non era mai successo che una donna venisse licenziata a dieci giorni da Natale perché non si trova una ricollocazione nonostante la professionalità acquisita in trent’anni. Se questo è un segnale, significa che siamo tutti in pericolo. Penso che vada recuperata quell’attenzione che aveva il vecchio gruppo di dirigenti, che ormai non ci sono più. Non potevo stare zitto”.

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