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"poteri forti"

Lerici, dopo sentenza Tar è bagarre Paoletti-Garavini

Litigio social tra il sindaco e l'ex amministratore unico di Acam. Intanto il ramo Ambiente assicura: "Servizio nostro fino al 2028".

Leonardo Paoletti

“La sentenza ha accolto, in particolare, il motivo relativo alla incompetenza del Comune di Lerici in merito ai provvedimenti adottati, e stabilito dunque, da un lato, che la gestione del servizio rifiuti spetta legittimamente alla Società Acam Ambiente e, dall’altro, che tutte le relative determinazioni erano già state correttamente assunte dall’unico soggetto competente, cioè la Provincia, che aveva riconosciuto ed indicato quale legittimo gestore del servizio la Società Acam Ambiente, da ultimo anche con la delibera di approvazione dell’aggiornamento del Piano rifiuti n. 48/2018”. Lo si legge nella nota diramata questo pomeriggio da Acam Ambiente a commento della sentenza con cui il Tar della Liguria ha accolto i ricorsi della società del Gruppo Iren e della Provincia contro l’ente comunale lericino, ‘liberatosi’ da Acam Iren per andare a gara sul fronte spazzatura. “Conseguentemente il Tar ha annullato tutti i provvedimenti del Comune di Lerici e segnatamente il provvedimento di revoca del servizio e tutti gli atti di gara mirati al ri-affidamento dello stesso – si legge ancora nel comunicato -. Parallelamente il Tar ha respinto il ricorso che il Comune di Lerici aveva a sua volta promosso contro il provvedimento della Provincia di approvazione del Piano d’Area dei rifiuti, in cui era stato ribadito che il gestore è Acam e per tutta la relativa durata prevista nella convenzione (fino al 2028, ndr)”.

Una questione di peso politico ed economico (si pensa che la base d’asta della gara lanciata da lerici è di oltre 9 milioni) notevole, che ha visto oggi aspramente dibattere via social il sindaco lericino Leonardo Paoletti – che ha immediatamente annunciato il ricorso al Consiglio di Stato – e Gaudenzio Garavini, ex amministratore unico di Acam spa, oggi presidente della società San Germano, Gruppo Iren. Sul suo profilo Facebook, il manager imolese ha annunciato l’esito della vertenza al Tar, sottolineando: “Comune di Lerici condannato anche al pagamento delle spese processuali e legali. Ripristinata la legalità e smentita la tanta propaganda del Comune di Lerici, del suo sindaco e del suo assessore (consigliere delegato, ndr) Claudia Gianstefani”. Pronta la replica di Paoletti: “Garavini fossi in te terrei un profilo piuttosto basso sull’argomento Lerici /Iren dato che dall’essere stato il timoniere del pasaggio di Acam ad Iren oggi sei passato ad essere il presidente di una importante società del Gruppo Iren. Io e la Consigliera Gianstefani facciamo politica proprio contro tutto questo, tu nei sei parte. Poi tu chiamala propaganda. Io la chiamo Politica e la scrivo con la P maiuscola. Sempre dalla parte dei cittadini fino in fondo. A risentirci in Consiglio di Stato”.

“Io ho sempre tenuto un profilo bassissimo sulla questione – ha risposto Garavini -, proprio perché ho vissuto in prima persona l’aggregazione e abbiamo discusso molte volte della stessa. Sono rimasto sorpreso e rammaricato del comportamento successivo e in particolare delle continue polemiche pubbliche (a proposito di profilo basso) sollevate da te e Gianstefani fino a qualche giorno fa. Per quanto riguarda le tue illazioni lascio giudicare ai tanti amministratori con cui ho lavorato in questi anni e ai cittadini e lavoratori che mi hanno conosciuto, per il bene dei quali ho sempre lavorato, magari non sempre riuscendoci. Quando non si hanno motivazioni ci si nasconde dietro ai presunti poteri forti”. Il sindaco, rispetto all’epiteto di propagandista, ha scritto di aver “fatto solo fatti cercando l’interesse dei cittadini. I fatti sono una gara grazie alla quale risparmio 600mila euro annui. Ho letto le sentenze, mi scappa da ridere. Giustizia sarà fatta all’ultimo grado di giudizio. E io ho piena fiducia nella giustizia. Quanto ai poteri forti io non li uso per giustificarmi, avrai notato che semmai io li combatto”. Per Garavini però “i fatti sono che il Tar ha dato torto al Comune su tutta la linea facendogli pagare le spese legali di Acam Ambiente, Iren e Provincia. Al momento direi che il Comune sta spendendo più soldi”. Questa, per ora, l’ultima social parola.

In serata intanto arriva la nota di Palazzo civico, che ribadisce quanto già spiegato dal sindaco a CDS in tarda mattinata. “Prendiamo atto che le motivazioni del Tar in sentenza rafforzano la nostra convinzione – si legge -, in quanto assolutamente contrarie a quelli che sono i principi di diritto vigenti in materia di conferimento degli appalti. Il Tar non ha tenuto in nessuna considerazione il fatto che oggi Iren gestisca milioni di euro di appalti senza aver affrontato alcuna gara pubblica e che le norme di legge che, a dire del Tar, legittimerebbero questa situazione, se lette e interpretate in questi termini, sono contrarie al codice degli appalti e ai principi comunitari in tema di concorrenza e libertà di stabilimento.
Pertanto proprio la motivazione data dal Tar rafforza l’Amministrazione Comunale nelle proprie convinzioni. I nostri legali stanno già predisponendo il ricorso al Consiglio di Stato e voglio rassicurare i miei concittadini che, alla fine, come già successo per la Lerici Mare, porteremo a casa un risparmio di 600 mila euro annuì sulla tassa dei rifiuti. 
Quanto sopra, salvo che la Provincia si decida a indire la gara pubblica con la quale individuare il gestore unico di tutta l’area provinciale, garantendo a tutti i Comuni il risparmio che oggi Lerici ha dimostrato essere possibile”.

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