LA REDAZIONE
Scrivici
PUBBLICITÀ
Richiedi contatto
Da bilog

Fondi da Ue, servono decisioni su Gnl, Pontremolese e aree militari

Il programma Cef 2 mette a disposizione miliardi di euro, ma servono progetti credibili e decisioni che coinvolgono Roma e Genova. Sopinski: “Poche città connesse come questa”. Polce: “Reti di trasporto dual use civili-militari, un’opportunità”

Dall’Ue i fondi, ma bisogna decidere su GNL, Pontremolese e presenza militare

La Spezia, dove si incrociano il corridoio sud europeo-scandinavo e quello mediterraneo. L’annuncio arriva nella prima sessione di Bilog 2019, i dettagli e gli scenari che si aprono diventano l’argomento dell’incontro pomeridiano, moderato da Alexio Picco (un passato in Contship e oggi Circle Group), in cui si parla delle reti Ten-T del programma CEF 2 che apre a nuove possibilità di finanziamento. “L’Ue vede nell’Europa un continente sempre più connesso. Ten-T definisce la rete di trasporto attraverso il continente individuando delle priorità che si muovono lungo nove corridoi principali. L’Italia è uno dei membri più attivi, perché appartiene a quattro corridoi ed è stato in prima fila per le Autostrade del mare e per l’uso della ferrovia. La rete sarà allargata dal 2021 e la Regione Liguria avrà un nuovo connessione da Marsiglia fino alla Spezia passando per Genova e poi fino a Novara, Milano e Bologna. Poche città saranno connesse così profondamente come La Spezia e in posizione così strategica rispetto agli altri corridoi”. Questo il quadro fatto da Wojciech Sopinski, che si occupa del sistema di finanziamento di questa rete per contro dell’Unione Europea. 

Le cifre che ballano sono enormi. Il programma CEF 2014-2020 sfiorava i 50 miliardi di euro. Il prossimo budget sarà stabilito a breve. Servono chiaramente progetti credibili per attrarre parte di quei fondi. “Questo è un momento importante, presto ci sarà una nuova Commissione Europea e stiamo definendo un nuovo budget per i prossimi sette anni”, illustra Sopinski. “Il fatto di ricadere su due reti significa che la Spezia avrà una doppia occasione di finanziamento – sottolinea Klaus Uwe Sondermann di Kombiconsult – Grandi prospettive ma anche questioni da risolvere. Per la Spezia abbiamo indicato la necessità di garantire un certo numero di connessione con porti anche non Ue, definire un piano di mobilità che tenga conto della presenza del presidio militare. E poi capire quali nuove connessioni otterrà La Spezia attraverso il corridoio Mediterraneo. La Pontremolese sarà parte di questo corridoio o si passerà dalla tradizionale via del mare per Genova? Passare da Parma sarebbe meglio in ottica Scan-Med ovviamente”.

Il messaggio è chiaro: l’Europa mette a disposizione i fondi ma non può fare il lavoro che spetta ai governi nazionali. Per La Spezia, oltre alla storica partita del miglioramento della connessione con la Bassa Pianura Padana, si apre anche lo scenario tutto nuovo del fare dialogare la presenza della Marina Militare (e non solo) e quella del porto commerciale. Starà a Federica Polce del Ministero dei trasporti fare un quadro. “Abbiamo già definito le richieste della forze armate per quanto riguarda i trasporti, sono confermate e adottate dal Ministero della Difesa – annuncia – Abbiamo identificato la parte dei trasporti transeuropei da condividere con i militari. Ora dobbiamo comporre una gap analysis e definire le modalità per l’uso duale, civile e militare, di questa rete di comunicazione. Non è un obbligo, ma è un’opportunità. La Spezia potrebbe di sicuro ricevere vantaggi da questo tipo di approccio”.

Completamento della rete Ten-T, modernizzazione delle infrastrutture già esistenti e spinta alla commistione tra quelle civili e quelle militari saranno oggetto di finanziamento. Ma una buona parte dei progetti riguarderà la decarbonizzazione. “La Cabina di regia del Nord Ovest, tra Liguria, Piemonte e Lombardia dovrebbe essere entro l’anno estesa a Piacenza – annuncia Jacopo Ruggeri della Regione Liguria – In Liguria il GNL è un po’ in ritardo. Tra Panigaglia e Livorno si sta creando uno scheletro di infrastruttura grazie ai movimenti di Snam Come Regione abbiamo creato il primo protocollo interistitutzionale d’Italia per l’uso del GNL che ci permette di avere una visione ampia. In questo le Regioni possono avere un ruolo importante. Un modello di lavorare insieme che dovremmo replicare in futuro per l’idrogeno”.
“I programmi europei ci possono aiutare molto nell’investire sulle infrastrutture di trasporto – dice il professor Roberto Zucchetti Di PTSCLAS – Non solo dal punto di vista finanziario, ma anche nel darci una guida di management delle operazioni. Sono stato coinvolto nelle questioni della Torino-Lione e ho vissuto la difficoltà di far capire all’opinione pubblica l’importanza dei corridoi Ten-T. Un disegno europeo ma flessibile, come hanno dimostrato le correzioni richieste dall’Italia e accolte negli ultimi anni. Questo è importante per un Paese come il nostro, un’economia di trasformazione che aggiunge valore. Nel Green New Deal le infrastrutture vengono viste come opere importanti e questo mi pare un cambio di paradigma del governo giallorosso rispetto ai suoi predecessori”.

A.Bo.

Più informazioni