LA REDAZIONE
Scrivici
PUBBLICITÀ
Richiedi contatto
"dobbiamo dire la nostra"

Né gas né carbone, Lerici si interroga sul futuro dell’Enel

La maggioranza vuole una riconversione che guardi alle rinnovabili. Anche l'opposizione è per la destinazione industriale, ma non esclude a priori il turismo. Centrale la partita dei livelli occupazionali.

La Spezia, la centrale Enel dalla collina di Brigola (2015) (foto Giorgio Pagano)

Il futuro dell’area Enel non tocca soltanto il capoluogo e Arcola, nei cui territori comunali si estende la centrale. È una questione sentita a livello provinciale, a maggior ragione nei comuni a ridosso dei Vallegrande. Come Lerici, che questo venerdì in consiglio comunale dibatterà proprio della ‘Montale’ e di quel che sarà del vasto appezzamento su cui sorge e da oltre mezzo secolo opera. In particolare, in sala consiliare la discussione prenderà le mosse da una mozione presentata dalla maggioranza che sostiene il sindaco Leonardo Paoletti. Il testo chiede impegni ben precisi: tra questi lo stop al carbone entro il 2021, il no alla sostituzione dell’unità a carbone con un’unità a gas, caratterizzare e bonificare l’area prima di ogni altro intervento e insediamento, immaginare soluzioni future “che non possono prescindere da interventi che coinvolgano energia rinnovabile”, con un occhio all’alta tecnologia e al mantenimento dei livello occupazionali. Un futuro, si legge nell’impegnativa del documento, che potrebbe far capo ad Enel come ad altri operatori nazionali e/o internazionali. Il tutto attivando in questo percorso la Conferenza dei sindaci spezzini “per avere maggior forza” e interessando i ministeri che sono della partita – Ambiente e Sviluppo economico – e la cabina di regia Sen (Strategia energetica nazionale).

Una mozione l’aveva preparata coesa anche l’opposizione, ma il testo sottoscritto dai capigruppo De Luca, Fresco e Ornati non è stato accolto nell’ordine del giorno di venerdì prossimo. Il documento elaborato dalla minoranza – per alcuni aspetti concorde con quello della maggioranza – mette nero su bianco “la sfida di candidare la provincia della Spezia a modello nazionale di riconversione di un territorio, con l’obiettivo di agevolare lo sviluppo di una progettualità capace di attrarre sia idee innovative che le risorse per attuarle, un progetto che si integri e faccia sistema con la vocazione presente e futura del tessuto industriale e produttivo e turistico della città”. Secondo la minoranza è necessario organizzare un “confronto con la città della Spezia affinché si promuova un incontro tra Governo, Regione, Enel, Comune capoluogo che veda parte attiva il Comune di Lerici” per ragionare su dismissione, bonifiche e futuro, senza mai perdere di vista “l’iter per la salvaguardia dei posti di lavoro”. Anche l’opposizione dice stop al carbone e no alla centrale a gas.

Il testo della minoranza invita inoltre a programmare con Enel un convegno su Smart city e Città del futuro, alla ricerca di best pratice da ‘copiare’, nonché a organizzare, sempre con l’azienda, “una serie di incontri con potenziali investitori, stakeholder e attori economici per approfondire le ipotesi di occupazione degli spazi nel quadro del Laboratorio dello Sviluppo Economico, all’interno del quale l’amministrazione si era impegnata a trattare il tema del futuro delle aree”. Ritenuto necessario inoltre “stipulare un Accordo di programma con Governo, Regione, Enel e Comune della Spezia e comuni dell’hinterland strettamente coinvolti per impatto ambientale ed occupazionale al fine di ricercare operatori nazionali ed internazionali interessati ad investire nell’area”, della quale la minoranza reputa necessario confermare la destinazione industriale nel segno dell’high tech, dell’economia del mare, della logistica avanzata, riservandosi tuttavia di “valutare anche ipotesi di investimento per attività diverse da quelle industriali, quali quelle legate al turismo”. Necessario altresì “favorire un accordo inter-enti per il mantenimento della struttura occupazionale diretta dell’Enel alla Spezia, senza esuberi e con percorsi di ricollocazione in divisioni del gruppo assistite da procedure di accompagnamento agevolato”, “potenziare le attività di controllo, le misure e gli studi a tutela della salute dei cittadini, anche attraverso le opportune valutazioni sanitarie e ambientali”, infine sollecitare gli organi istituzionali competenti a disporre, oltre alla Vas, anche la Valutazione integrata di impatto ambientale e sanitario (Viias) “se richiesta dalla procedura di approvazione del progetto di riconversione dell’area”.

Più informazioni
leggi anche
La centrale Enel "Eugenio Montale"
La mozione
Lerici, consiglio compatto contro il turbogas