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Dallo spazio in difesa dei beni culturali

Grazie all’osservazione satellitare terrestre e al telerilevamento aereo (droni), sono stati realizzati degli studi pilota per valutare lo stato di salute di alcuni beni culturali di particolare interesse.

Con l’impiego delle nuove tecnologie, di rilevazione e comunicazione dei dati, è ora possibile stabilire l’impatto di eventi di origine naturale o causati dall’uomo sui beni architettonici, archeologici e storico-artistici .

Il risultato conseguito dal progetto, denominato ArTeK, è stata la nascita di una piattaforma informatica utile a monitorare lo stato di conservazione e il rischio di degrado dei beni culturali inseriti in uno specifico contesto ambientale.

I principali protagonisti dell’operazione sono stati due enti istituzionali: l’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) e l’ISCR (Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro).

Chi vive nel Bel paese ha la fortuna di vivere in un museo a cielo aperto di cui può godere ogni giorno, anche dal punto di vista economico.

Chi gestisce il patrimonio culturale italiano ha la necessità di avere gli strumenti per svolgere gli indispensabili interventi di manutenzione programmata e restauro preventivo.

Oneri e onori, come sempre.