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Le migliori intenzioni

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La musica cambia la vita

Daria Billante presenta GOSP Giovane Orchestra Spezzina. Di Francesca Cattoi.

Un concerto della Gosp, chiesa di Nostra Signora della neve

Ai tavoli di un bar, si può essere avvicinati da qualcuno che sapendo di questa mia rubrica abbia intenzione di farmi conoscere una realtà virtuosa, tutta spezzina, che altrimenti non avrei potuto scoprire. Daria Billante (Genova, 1988) ha avuto la prontezza di spirito di raccontarmi della Giovane Orchestra Spezzina, un progetto della Fondazione Carispezia che lei segue per conto della Cooperativa Bequadro. Così, qualche mese fa, mi sono incontrata con Daria e Giovanni Franceschini (La Spezia, 1985), presidente di Bequadro, per farmi raccontare dall’inizio di questa avventura musicale che coinvolge tanti giovani della nostra città e non solo. Ci siamo incontrati nelle sale del Don Bosco, la loro precedente sede di incontri e prove. In un paio di ore, mi hanno reso partecipe del loro lavoro, delle attività svolte dall’orchestra e degli scopi sociali del crescere insieme alla musica.
Mi sono appassionata alle loro storie, ma per approfondire la conoscenza di cosa significhi suonare in un’orchestra, ho atteso l’occasione propizia per assistere alle prove vere e proprie della GOSP, recandomi presso la nuova sede in Via Palmaria. Ho sempre pensato che sarebbe bello saper suonare uno strumento anche in solitudine, per avvicinare la musica non solo come ascolto, ma come produzione, e non immaginavo la complessità dell’imparare a suonare insieme a tanti, a riuscire a diventare un unico gruppo dove la gioia, e lo sforzo per ottenerla, sia condiviso. E ancora più straordinario, vedere come un simile risultato sia ottenuto da persone così giovani, lasciando da parte le proprie timidezze, le proprie disavventure o incapacità, superando tutto questo con pacata determinazione. Nella sala cinema e teatro del Palmaria, il suono cresceva e una sinfonia di Beethoven si perdeva dentro un mambo, e pur senza dimenticare la voglia di giocare e la loro spensieratezza, l’attenzione era massima e il suono migliorava con il proseguire delle prove e degli utili consigli degli insegnanti.
Ma facciamoci raccontare da Daria qualcosa di più di questa giovane orchestra.

Daria, come hai incontrato l’orchestra Gosp? Come è nata questa esperienza? Chi coinvolge e quali scopi si prefigge?
“Il mio incontro con la GOSP – Giovane Orchestra Spezzina è avvenuto tre anni fa durante il mio tirocinio presso l’ufficio comunicazione della Fondazione Carispezia. Per puro caso, ma anche per volontà della responsabile del progetto, il maestro Miren Etxaniz, mi sono trovata ad aiutare i ragazzi della Cooperativa Bequadro nell’organizzazione di un’esibizione per il festival Parallelamente del 2016 e da quel giorno non abbiamo mai smesso di lavorare insieme. GOSP è un progetto bellissimo che nasce con lo scopo di fornire a bambini e ragazzi di provenienza sociale differente, una possibilità di crescita e di riscatto sociale attraverso la musica e in modo particolare attraverso la pratica dell’orchestra sinfonica. L’idea – che si ispira all’esperienza di El Sistema creato dal musicista ed economista venezuelano José Antonio Abreu (Valera,1939 – Caracas, 2018) – è quella di promuovere l’idea che la musica costituisce un linguaggio universale e uno strumento di integrazione, capace di superare disuguaglianze e diversità.
Da ormai sei anni la docenza musicale del progetto GOSP – Giovane Orchestra Spezzina è affidata alla Cooperativa Bequadro, organizzazione no-profit formata da un gruppo di giovani musicisti diplomati al Conservatorio “Giacomo Puccini” della Spezia. La direzione è affidata al pianista e direttore d’orchestra Dino Dinelli. Da molti anni la cooperativa si occupa di progetti sociali, corsi di musica rivolti a persone con disabilità e lezioni individuali di preparazione musicale per chi desidera affinare la propria tecnica.
Inoltre, dallo scorso anno abbiamo iniziato ad organizzare corsi di formazione rivolti a professionisti del settore musicale e non, con lo scopo di fornire gli strumenti necessari a fare dell’insegnamento della musica con il metodo Abreu un elemento di riscatto nel percorso di rimozione delle disuguaglianze e di fornire le competenze necessarie per affrontare le attività didattiche con i bambini e gli adolescenti come uno strumento di apprendimento, di coesione sociale e di socializzazione.
Rubo qui un po’ di spazio, per elencare anche tutti i nomi dei nostri docenti: Dino Dinelli: direttore; Stefano Angeloni: docente di sassofono; Zonnia Cedeno: docente di coro e musica d’insieme; Giovanni Colliva: docente di clarinetto; Angelo D’Addona: docente di violino/viola; Gabriele Ferdeghini: docente di violoncello; Giovanni Franceschini: docente di tromba; Marta Magnanini: docente di flauto traverso; Enrico Messina: docente di violoncello; Gianluca Minguzzi: docente di percussioni; Veronica Nosei: docente di clarinetto; Pierpaolo Ritrovati: docente di flauto traverso; Giulio Tinfena: docente di flauto traverso, e poi ci sono io che mi occupo del coordinamento delle attività didattiche e pedagogiche della GOSP e della comunicazione!”.

Quali sono le attività quotidiane che svolgete con i piccoli musicisti?
“La GOSP è formata da bambini e adolescenti dai 5 ai 18 anni di tutto il territorio della provincia della Spezia, seguiti dai servizi sociali, provenienti da case famiglia o che frequentano centri di aggregazione giovanile del territorio ai quali viene data la possibilità di studiare musica in modo gratuito per la quasi totalità dei bambini (ad alcune famiglie è chiesto un contributo in base alle loro possibilità). Gli incontri sono suddivisi in lezioni collettive per sezioni di strumento (ensemble di fiati e percussioni ed ensemble di archi) e lezioni di perfezionamento di piccoli gruppi. Almeno due volte al mese, al sabato, tutti i ragazzi si incontrano per la prova d’Orchestra. Oltre alle lezioni individuali di strumento, quelle di gruppo e le prove d’orchestra tutti insieme, ci dedichiamo ad attività di propedeutica musicale per i più piccini ai quali facciamo fare attività di coro e studio delle campane cromatiche prima di farli approcciare ad uno strumento musicale vero e proprio”.

Dov’è la vostra sede oggi?
“Non abbiamo un’unica sede, ma le lezioni si svolgono in posti diversi che ci permettono di fornire un servizio capillare su tutto il territorio provinciale includendo, oltre alla città della Spezia, anche la Val di Magra e la Val di Vara. Ad oggi le lezioni di strumento si svolgono dal lunedì al venerdì presso l’Oratorio del Canaletto e l’Oratorio Don Bosco di Via Roma alla Spezia, il Centro di Aggregazione Giovanile “Dario Capolicchio” a Ortonovo e la Comunità Educativo-Assistenziale “La Casa di Gulliver” a Borghetto di Vara”.

Come si è composto il corpo insegnante e tu cosa fai specificatamente per Gosp e Bequadro? 
“I ragazzi che costituiscono la cooperativa Bequadro, ai quali è affidato l’insegnamento, sono quasi tutti ex allievi del conservatorio Giacomo Puccini della Spezia. Nel corso degli anni, si sono aggiunti numerosi collaboratori provenienti da realtà ed esperienze completamente differenti. Nello specifico il Direttore dell’Orchestra, Dino Dinelli, viene dal Venezuela, dove per più di 25 anni ha lavorato a stretto contatto con il Maestro Josè Antonio Abreu nel El Sistema a Barquisimeto. Nello specifico nell’ambito del progetto GOSP mi occupo del coordinamento delle attività didattiche e della comunicazione”.

A cosa state lavorando adesso? Quali sono i progetti per il futuro?
“Al momento abbiamo moltissime attività e stiamo avviando preziose e interessantissime collaborazioni con alcuni musicisti della nostra città con i quali abbiamo in programma alcuni appuntamenti concertistici e anche la volontà di incidere un disco…ma non vorrei svelare troppo! Inoltre il 26 febbraio abbiamo lanciato una campagna di crowdfunding sulla piattaforma eppela.com dal titolo “LA MUSICA CAMBIA LA VITA” con lo scopo di raccogliere 10.000 euro che serviranno ad acquistare 5 violini, 2 violoncelli, 4 flauti, 4 clarinetti, 3 trombe e 3 sassofoni da dare ai nuovi ragazzi che sono entrati a far parte del progetto.
I bambini per il momento devono usare gli strumenti degli insegnanti o quelli dei propri compagni e attraverso questa campagna vogliamo dare loro la possibilità di esercitarsi e suonare ai prossimi concerti ciascuno con il proprio strumento.
Il progetto GOSP, infatti, prevede che ad ogni bambino che entra a far parte dell’orchestra venga dato uno strumento da portare a casa senza che alle famiglie venga richiesto alcun contributo economico. Il ragazzo in questo modo impara a responsabilizzarsi e ad aver cura di un oggetto di valore che gli è stato affidato.
La compagna di crowdfunding sarà realizzata insieme a Fondazione Carispezia, infatti al raggiungimento del 50% del nostro obiettivo Fondazione interverrà aggiungendo il restante 50%!”.

Che studi hai fatto e quali altri lavori svolgi in città?
“I miei sono stati sudi principalmente classici. Sono laureata in lettere alla triennale e ho successivamente conseguito la laurea specialistica in marketing per le imprese operanti nel settore culturale. Oltre al lavoro che svolgo per Bequadro e GOSP collaboro con l’Ente Parco Nazionale delle Cinque Terre e con un’associazione musicale che organizza Festival di musica classica nel territorio della provincia della Spezia”.

Qual è la storia più significativa che vorresti raccontare di Gosp?
“Per descrivere GOSP basta pensare a quei puzzle composti da migliaia di minuscoli pezzi. Dentro un’immagine, che da lontano può sembrare nitida, avvicinandosi si cominciano a distinguere tutti quei piccolissimi pezzi, e ogni pezzetto che compone la GOSP è una storia significativa e lo è proprio in quanto parte del tutto!
GOSP è troppe cose tutte insieme per poterle scindere, ma posso dire quello che la rende speciale almeno per me. Di solito si dice: “gli amici sono la famiglia che ti scegli”, io la GOSP non l’ho scelta, ma è la cosa che più si avvicina al concetto di famiglia che io potessi immaginare. Si creano legami tra insegnati e ragazzi talmente sinceri e profondi che non possono lasciare indifferenti”.

Come si pone Gosp all’interno del panorama musicale spezzino e italiano?
“La GOSP si pone su un piano completamente differente rispetto alle più canoniche formazioni orchestrali per il fatto che noi non siamo, né tantomeno vogliamo essere, una scuola di musica. GOSP è un percorso, un cammino all’interno del quale la musica non rappresenta l’obiettivo ultimo ma bensì il mezzo che viene fornito ai ragazzi per approcciarsi in maniera differente alla società e al mondo dei grandi.
A differenza dei percorsi di studio classici (come il conservatorio, per intenderci), dove il suonare in orchestra rappresenta il culmine di anni e anni di studi basati sull’esercizio e il perfezionamento individuale, nella GOSP fin da subito il bambino suona insieme a tutti gli altri all’interno dell’orchestra che rappresenta metaforicamente una società ideale, basata sul principio dell’uguaglianza, dove il lavoro del singolo è possibile solo attraverso il lavoro del gruppo al quale appartiene. All’interno dell’orchestra il ruolo di ciascuno risulta fondamentale e solo ascoltando il proprio vicino, si è in grado di migliorare e porsi traguardi sempre più importanti”.

Cosa vedete nel futuro di Bequadro e GOSP alla Spezia?
“Più che quello che vediamo, quello per cui stiamo lavorando e che ci auguriamo di realizzare, è diventare una realtà sempre più grande in grado di raccogliere tra noi un numero sempre maggiore di bambini e di diventare un punto di riferimento per la nostra città.
Vabbè lo dico…vorrei un’orchestra composta da 400 bambini e ragazzi!”.

Forse 400 ragazzini tutti insieme, sarebbe una baraonda troppo impegnativa per il Maestro Dinelli! Quel che è certo è che con totale naturalezza i giovani musicisti seguono le lezioni e si ritrovano insieme in una stessa stanza dove non è possibile non farsi trasportare dalla gioia del fare musica. Vederli tutti insieme sul palco, fa quasi pensare che non sentano come un dovere, una responsabilità, un compito, quello che stanno facendo, ma che lo vivano come una esperienza corale, che li porta in una dimensione altra, lontana dalla quotidianità della scuola, della famiglia, del gioco. I maestri si aggirano tra gli allievi con comprensione e incoraggiamento, accompagnandoli in tutte le fasi dell’apprendimento e dell’esecuzione. Daria coordina gli arrivi e le partenze e accoglie i bambini e gli accompagnatori. Nessuno si chiede da dove arrivino questi musicisti, quali siano le loro storie, quali le problematiche della loro vita. Si è pervasi da totale ammirazione per le capacità che dimostrano di possedere lì sul palco, mentre seguono le istruzioni che gli vengono impartite, senza scomporsi se alcuni elementi si aggiungono all’insieme alla spicciolata. Una bella esperienza ascoltarli, vederli sorridere e faticare. Ci auguriamo che l’obiettivo della campagna crowdfunding venga velocemente raggiunto (qui trovate un bel video che racconta la loro storia) e vi invitiamo a sostenere GOSP, perché, sì, la musica cambia la vita!