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Area camper 'congelata'

Idea esproprio per Ca’ Doria e trasloco per l’info point della Venere

Parlando di turismo a Lerici. La storica residenza? Museo 'leggero' e punto informazioni.

Il giardino di Ca' Doria

Bolle la pentola del turismo in quel di Lerici. Non mancano infatti un po’ di idee ‘operative’ per il futuro. Se ne è discusso in una delle ultime commissioni capigruppo. Nel corso della riunione, innanzitutto, il sindaco Leonardo Paoletti ha spiegato che i punti di informazione saranno più in centro. Parole riferite in particolare all’info point della Venere Azzurra che, già traslocato a due passi dalla spiaggia dalla precedente collocazione all’ingresso della galleria di Primacina, si appresta quindi a trovare una nuova location più vicina o interna ai paesi. “I punti informazione saranno affidati in gestione da Stl con regolare gara”, ha chiarito il primo cittadino, che ha toccato anche il tasto dell’area camper di Redarca: il progetto c’è ed è stato approvato dalla Soprintendenza, ma peripezie giudiziarie del proprietario del sito non consentono al momento di andare fino in fondo.

Confermate le intenzioni su Ca’ Doria: “La vediamo, anche in virtù della sua posizione in centro, come un punto informativo di rilievo, di qualità, dove il visitatore possa entrare in contatto con la storia, le tradizioni e la cultura lericine. Una sorta di museo leggero dove naturalmente si possano trovare le canoniche informazioni su cosa fare, dove andare, quali bellezze visitare”, ha detto il sindaco, che ha spiegato come per la Casa si immagini una gestione diretta del Comune e non a un affidamento alla Sviluppo turistico Lerici. Per l’allestimento della ‘futura’ Ca’ Doria c’è stato un contatto preliminare con Studio Azzurro, prestigiosa realtà milanese che ha curato la realizzazione del Museo della Resistenza alle Prade di Fosdinovo. La situazione tuttavia non è delle più agevoli. “Stiamo ragionando sulla possibilità di acquistare il pianterreno (la Casa è al secondo, ndr) – ha detto Paoletti in commissione – per garantire una migliore fruibilità della struttura, ma al momento il bene non è in vendita, anche se in passato, in seguito al suo pignoramento, lo è stato. Inoltre la Finanziaria del 2011 vieta ai comuni di acquisire immobili se non strettamente necessari. Però c’è anche un’altra opzione che possiamo valutare, cioè l’esproprio – comunque con accordo economico col privato – in virtù del fatto che il Codice dei beni culturali impone di garantire l’accesso ai beni del patrimonio culturale nazionale”. Patrimonio nel quale al momento non rientra Villa Volpara – ‘Il Fodo’ -, alla Rocchetta, “ma credo che per il suo valore storico e militare possa esservi incluso da Ministero dei beni culturali. In merito avevamo preparato anche un quesito. In ogni caso il nostro impegno per l’acquisizione del Fodo prosegue”, ha concluso il primo cittadino.

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