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Fotostimoline

Cos’è la fotografia: liberamente tratto da Giovanni Chiaramonte (e da Michele Borzoni!)

La fotografia è relazione,
la fotografia è necessità,
la fotografia è memoria,
la fotografia è pegno d’amore,
la fotografia è dono,
la fotografia è lavoro,
la fotografia è denuncia,
la fotografia è dichiarazione,
la fotografia è lode.

Cosa aggiungereste?

La più “sentita di solito è “la fotografia è emozione”, tutto racchiuso in questa parola: ma dobbiamo capirci.

Perchè questa è la parola più abusata e tradita del secolo: l’etimologia di questa parola racconta di un “trascinare fuori da…”: esattamente il contrario del significato che per lo più le si attribuisce quando si dice che la fotografia deve “emozionare” (e tutto il resto sembra non contare): sembra intendersi che debba dare un sentimento di immediata soddisfazione a proprio beneficio, che basta a sè stesso… rapido consumo.
Mentre l’arte, una parola di cui invece tutti abbiamo soggezione, è qualcosa che cambia la vita, ti mette in moto, ti mette in relazione con il tuo profondo e con l’autore dell’opera.
E’ qualcosa di cui non puoi fare a meno, è necessità fisica.
Nulla di sentimentale, nulla di superfluo, nulla a che vedere con un “hobby”, quella cosa che si sceglie per passare il tempo o rilassarsi.
L’arte non rilassa, non necessariamente.
In questo senso l’arte è “emozione”.
Per questo fin dall’età della pietra gli uomini, che avevano problemi pratici da risolvere ben più impellenti dei nostri, trovavano il tempo di “perdere tempo” disegnando sul soffitto delle grotte.
Per questo la poesia esiste da quando esiste l’uomo.
Per questo non possiamo fare a meno di “andare” verso l’altro comunicando attraverso la fotografia. A qualunque livello la si pratichi.

Riflessioni nate ascoltando un vulcano di settant’anni che saltella da una parte all’altra di una sala gremita: ecco cosa è stato assistere alla …performance (non si può definire diversamente) di Giovanni Chiaramonte, arrivato al Talent Garden di Sarzana per Contrasti Fotografici, ciclo di incontri sulla fotografia d’autore.
Questo signore è ormai sui libri di storia della fotografia per tutto quello che ha fatto, scritto, fotografato nell’arco della sua lunghissima carriera. Ed è riuscito ad ammaliare una sala traboccante di persone diversissime, non tutti fotografi, tutti colpiti dalla concretezza e dalla forza della “lectio magistralis” (mai definizione fu più adatta).

Parlare di fotografia è utile ai fotografi ed è utilissimo anche a chi semplicemente ama conoscere e capire qualcosa di più del mondo in cui viviamo. Aprire gli occhi sulla realtà è una questione vitale. Fotografare è un modo privilegiato di conoscere la realtà. E’ per tutti. Ha partecipato anche mio figlio di 8 anni: ha detto che gli è piaciuto molto, “peccato che è stato così corto”. L’intervento è durato un’ora e quarantacinque minuti!
Senza che il maestro facesse vedere una sola delle sue storiche immagini (ma ha promesso di tornare a mostrarcele a Settembre).

E così continuiamo con entusiasmo con il terzo incontro: Giovedi 7 arriva Michele Borzoni, grande fotografo documentario, uno dei migliori che abbiamo in Italia. Ha vinto i maggiori premi internazionali, pubblica in tutto il mondo, sempre a voce bassa, quasi in punta di piedi, come tutti i grandi. Borzoni proietterà le sue immagini, racconterà la sua esperienza e dialogherà con il pubblico per approfondire i meccanismi che guidano il lavoro della grande fotografia di reportage.
Come si consiglia in tutti i corsi ben fatti, si migliora in fotografia scattando tanto, leggendo, guardando tante immagini, ascoltando i più bravi.

E’ una grande occasione nata dalla collaborazione di Talent Garden con Città della Spezia e dall’esperienza di alcuni professionisti.
Siamo orgogliosi quando il famoso “fare rete” smette di essere uno slogan e si concretizza.
A Giovedi!