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"La violenza sulle donne si combatte con l’aiuto di tutti"

Una fiaccolata dell'associazione Vittoria dopo l'omicidio di Roberta Felici. La presidente: "Ciascuno può essere sentinella sul territorio". Nuovo sportello d'ascolto a Castelnuovo Magra.

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A distanza di quasi quattro anni, nei prossimi giorni l’associazione Vittoria tornerà in piazza per una fiaccolata nel ricordo di una vittima di femminicidio. Allora, era 14 agosto 2014, la vittima era Antonietta Romeo mentre il prossimo corteo sarà fatto nel nome di Roberta Felici, 52enne freddata ieri dal compagno nell’abitazione di via dei Molini a Sarzana. Una mobilitazione decisa all’indomani di un’altra tragedia che ha scosso la città e le volontarie che rappresentano un punto fermo per tutte le donne che subiscono violenze o vessazioni, e che si rivolgono al centro antiviolenza “Mai più sola” o al punto rosa allestito all’ospedale San Bartolomeo.

“Esprimiamo profondo sdegno per quanto avvenuto – spiega a CdS la presidente dell’associazione Maria Cristina Sinopoli – e piena solidarietà nei confronti della famiglia della vittima. Stiamo lavorando all’organizzazione di una fiaccolata che coinvolga tutta la cittadinanza perché Sarzana non può rimanere insensibile di fronte ad una tragedia così grave. Non sarà una manifestazione organizzata solo dal centro antiviolenza, auspichiamo possa avere una presenza corale e forte”.

Presenza che Vittoria nel tempo ha visto crescere sul territorio e che si è allargata da Sarzana anche ad Ameglia e, da oggi, a Castelnuovo Magra dove il primo e il terzo mercoledì del mese (dalle 10 alle 12) sarà attivo un punto di ascolto presso il centro sociale di Molicciara.
“La nostra attività non si ferma – sottolinea Sinopoli – e questo sportello nasce per essere trasversali e capillari avvicinandoci anche ad altre zone della Val di Magra. Noi siamo convinte che una rete civica sia l’unico mezzo per combattere il problema, molto spesso il centro antiviolenza arriva dove psicologicamente non possono le Forze dell’ordine o dove non può esserci un presidio sempre attivo. La nostra presenza serve per colmare alcuni vuoti e dobbiamo prendere atto della crescente necessità di organizzarsi per fronteggiare la violenza sulle donne nel nostro territorio. Un problema – prosegue la presidente dell’associazione – che si debella con la rete che i singoli cittadini riescono a creare, non possiamo demandare tutto agli organi istituzionali, dobbiamo essere uniti. Molto spesso questi episodi avvengono all’interno delle mura domestiche e per una questione sociale che riguarda un po’ tutto il Paese siamo portati a non interessarci, anche per questioni di riservatezza, a ciò che avviene vicino a noi”.

In quest’ottica diventa ancora più importante il lavoro svolto dal centro e dalle sue volontarie. “Su questo fenomeno è necessario un cambio di mentalità – conclude Sinopoli – e noi cerchiamo di spiegarlo partendo dalle scuole. Far parte della rete di cui parlavo prima è un richiamo a tutti perché ciascuno di noi quotidianamente può essere sentinella sul territorio di fatti di violenza e richiamare l’attenzione degli organi deputati ad intervenire”.